Analizzando i rapporti tra evoluzione del reticolo idrografico e tettonica distensiva plio-pleistocenica nelle aree prossime allo spartiacque principale dell'Appennino, vengono messi in evidenza gli elementi mrfostrutturali che hanno permesso la ricostruzione paleogeografica recente di un'area dell'Umbria centro-orientale. L'assetto tettonico "a blocchi", dovuto alla presenza di faglie dirette a direzione appenninica e di altre con andamento qd esse perpendicolare (caratterizzate di solito da rigetti minori) conferma l'idea di un'evoluzione della rete idrografica fortemente controllata da tali motivi tettonici. Questi si esplicano tramite sollevamenti, abbassamenti e basculamenti differenziati dei blocchi suddetti che provocano nella rete idrografica troncature di originari corsi d'acqua a carattere susseguente, inversioni del senso di deflusso (es.: F.so di Fauvella e F.so di Pié di Càmmoro) e catture fluviali variamente orientate. Queste ultime sono favorite dall'azione di erosione regressiva non solo dei corsi d'acqua a drenaggio tirrenico che, come effetto finale complessivo, vedono sistematicamente ribassato il loro livello di base locale dal lato occidentale delle strutture appenniniche (es.: F. Menòtre), ma anche di quelli a drenaggio opposto (Adriatico) che sono spinti ad ampliare le loro testate seguendo spesso fedelmente le linee tettoniche suddette, specie quelle a direzione appenninica (es.: F. Chienti). Il quadro evolutivo generale della rete idrografica nelle aree appenniniche proposto da vari Autori precedenti può essere in tal modo integrato per permettere di inserire situazioni locali che, tuttavia, ad un più attento esame dei rapporti tra tettonica e sviluppo dell'idrografica superficiale, mostrano di essere particolarmente frequenti, tanto da non poter essere più considerate alla stregua di semplici eccezioni.

Morfotettonica ed evoluzione plio/pleistocenica del paesaggio nell’area appenninica compresa tra i monti di Foligno e la Val Nerina (Umbria centro-orientale).

CENCETTI, Corrado
1993

Abstract

Analizzando i rapporti tra evoluzione del reticolo idrografico e tettonica distensiva plio-pleistocenica nelle aree prossime allo spartiacque principale dell'Appennino, vengono messi in evidenza gli elementi mrfostrutturali che hanno permesso la ricostruzione paleogeografica recente di un'area dell'Umbria centro-orientale. L'assetto tettonico "a blocchi", dovuto alla presenza di faglie dirette a direzione appenninica e di altre con andamento qd esse perpendicolare (caratterizzate di solito da rigetti minori) conferma l'idea di un'evoluzione della rete idrografica fortemente controllata da tali motivi tettonici. Questi si esplicano tramite sollevamenti, abbassamenti e basculamenti differenziati dei blocchi suddetti che provocano nella rete idrografica troncature di originari corsi d'acqua a carattere susseguente, inversioni del senso di deflusso (es.: F.so di Fauvella e F.so di Pié di Càmmoro) e catture fluviali variamente orientate. Queste ultime sono favorite dall'azione di erosione regressiva non solo dei corsi d'acqua a drenaggio tirrenico che, come effetto finale complessivo, vedono sistematicamente ribassato il loro livello di base locale dal lato occidentale delle strutture appenniniche (es.: F. Menòtre), ma anche di quelli a drenaggio opposto (Adriatico) che sono spinti ad ampliare le loro testate seguendo spesso fedelmente le linee tettoniche suddette, specie quelle a direzione appenninica (es.: F. Chienti). Il quadro evolutivo generale della rete idrografica nelle aree appenniniche proposto da vari Autori precedenti può essere in tal modo integrato per permettere di inserire situazioni locali che, tuttavia, ad un più attento esame dei rapporti tra tettonica e sviluppo dell'idrografica superficiale, mostrano di essere particolarmente frequenti, tanto da non poter essere più considerate alla stregua di semplici eccezioni.
1993
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