Il saggio è incentrato sull’evoluzione giuridica della figura del nascituro ed esamina i dati salienti del diritto positivo e gli apporti dottrinali e giurisprudenziali più rilevanti in materia, con particolare riguardo ai principi espressi dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione. I mutamenti legislativi hanno condotto alla qualificazione del concepito non semplicemente come un valore degno di protezione, ma come un vero e proprio soggetto dell’ordinamento: al concepito, infatti, non può riconoscersi la titolarità di interessi protetti dal sistema senza nel contempo attribuirgli un’autonoma soggettività giuridica. La configurazione di un centro di imputazione di situazioni soggettive giuridicamente rilevanti presuppone il necessario riconoscimento, in capo al concepito, di una capacità giuridica, sia essa speciale, anticipata, provvisoria o limitata. La novità più significativa riscontrata nel contesto giuridico attuale, grazie anche all’influenza del diritto vivente, è che il concepito è titolare di interessi ulteriori rispetto a quelli tradizionalmente attribuiti: oltre che dei diritti patrimoniali previsti espressamente dal codice civile, anche di diritti personalissimi, quali il diritto alla vita, alla salute, all’integrità fisica, all’identità personale, ecc. Tutte situazioni soggettive esistenziali che reclamano una protezione da parte dell’ordinamento.

Soggettività del concepito e diritti fondamentali

VALONGO, Alessia
2011

Abstract

Il saggio è incentrato sull’evoluzione giuridica della figura del nascituro ed esamina i dati salienti del diritto positivo e gli apporti dottrinali e giurisprudenziali più rilevanti in materia, con particolare riguardo ai principi espressi dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione. I mutamenti legislativi hanno condotto alla qualificazione del concepito non semplicemente come un valore degno di protezione, ma come un vero e proprio soggetto dell’ordinamento: al concepito, infatti, non può riconoscersi la titolarità di interessi protetti dal sistema senza nel contempo attribuirgli un’autonoma soggettività giuridica. La configurazione di un centro di imputazione di situazioni soggettive giuridicamente rilevanti presuppone il necessario riconoscimento, in capo al concepito, di una capacità giuridica, sia essa speciale, anticipata, provvisoria o limitata. La novità più significativa riscontrata nel contesto giuridico attuale, grazie anche all’influenza del diritto vivente, è che il concepito è titolare di interessi ulteriori rispetto a quelli tradizionalmente attribuiti: oltre che dei diritti patrimoniali previsti espressamente dal codice civile, anche di diritti personalissimi, quali il diritto alla vita, alla salute, all’integrità fisica, all’identità personale, ecc. Tutte situazioni soggettive esistenziali che reclamano una protezione da parte dell’ordinamento.
2011
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/129903
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