Il contributo si inserisce nel volume che analizza problematiche inerenti la tutela del consumatore nel costante confronto della normativa di settore e della legislazione speciale con i valori fondamentali del sistema giuridico. In quest’ottica, svolge un’indagine sul tema dello ius variandi della banca, divenuto di grande attualità a seguito della modifica dell’art. 118 del testo unico bancario, ad opera del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito nella legge 4 agosto 2006, n. 248. L’intervento di riforma legislativa ha inciso su una norma del titolo VI del testo unico bancario -Trasparenza delle condizioni contrattuali - facendo emergere nuovi profili del contratto, che trovano giustificazione nell’esigenza di garantire alla persona una protezione di portata generale. Destinatari della disciplina bancaria di tutela, infatti, sono tutti i clienti della banca, tutti coloro che fanno ingresso nel mercato bancario al fine di valorizzare il proprio risparmio, a prescindere dalla circostanza che agiscano nella veste di consumatore o di professionista. L'analisi conduce all'emersione del principio generale di trasparenza contrattuale, che contribuisce a riequilibrare il rapporto tra banca e cliente, mediante norme che subordinano le clausole relative allo ius variandi all’osservanza di determinati requisiti sostanziali e formali. Nel testo rinnovato dell’art. 118 t.u.b., detto principio si manifesta, oltre che in sede di conclusione del negozio, sotto la veste di prescrizione normativa della forma scritta della clausola, anche durante l’esecuzione del rapporto contrattuale, dove la disciplina della comunicazione delle variazioni al cliente assicura la piena conoscenza del mutato contenuto del contratto e la possibilità di esercitare il diritto di recesso. Attraverso l’ampliamento del diritto di recesso del cliente, la riforma ha perseguito gli obiettivi del mantenimento dell’originario equilibrio tra le posizioni contrattuali e, al tempo stesso, del rilancio del sistema economico di libero mercato. L’incentivo alla concorrenza è dato proprio dalla possibilità accordata al cliente di cancellare, senza ricorso al giudice, senza penalità e senza spese di chiusura, un’operazione bancaria giudicata non piú conveniente, per poi tornare, presumibilmente, sul mercato.

Ius variandi della banca e tutela del cliente alla luce della nuova disciplina del testo unico bancario

VALONGO, Alessia
2008

Abstract

Il contributo si inserisce nel volume che analizza problematiche inerenti la tutela del consumatore nel costante confronto della normativa di settore e della legislazione speciale con i valori fondamentali del sistema giuridico. In quest’ottica, svolge un’indagine sul tema dello ius variandi della banca, divenuto di grande attualità a seguito della modifica dell’art. 118 del testo unico bancario, ad opera del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito nella legge 4 agosto 2006, n. 248. L’intervento di riforma legislativa ha inciso su una norma del titolo VI del testo unico bancario -Trasparenza delle condizioni contrattuali - facendo emergere nuovi profili del contratto, che trovano giustificazione nell’esigenza di garantire alla persona una protezione di portata generale. Destinatari della disciplina bancaria di tutela, infatti, sono tutti i clienti della banca, tutti coloro che fanno ingresso nel mercato bancario al fine di valorizzare il proprio risparmio, a prescindere dalla circostanza che agiscano nella veste di consumatore o di professionista. L'analisi conduce all'emersione del principio generale di trasparenza contrattuale, che contribuisce a riequilibrare il rapporto tra banca e cliente, mediante norme che subordinano le clausole relative allo ius variandi all’osservanza di determinati requisiti sostanziali e formali. Nel testo rinnovato dell’art. 118 t.u.b., detto principio si manifesta, oltre che in sede di conclusione del negozio, sotto la veste di prescrizione normativa della forma scritta della clausola, anche durante l’esecuzione del rapporto contrattuale, dove la disciplina della comunicazione delle variazioni al cliente assicura la piena conoscenza del mutato contenuto del contratto e la possibilità di esercitare il diritto di recesso. Attraverso l’ampliamento del diritto di recesso del cliente, la riforma ha perseguito gli obiettivi del mantenimento dell’originario equilibrio tra le posizioni contrattuali e, al tempo stesso, del rilancio del sistema economico di libero mercato. L’incentivo alla concorrenza è dato proprio dalla possibilità accordata al cliente di cancellare, senza ricorso al giudice, senza penalità e senza spese di chiusura, un’operazione bancaria giudicata non piú conveniente, per poi tornare, presumibilmente, sul mercato.
2008
9788849515787
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