Nell'estate del 2000, dopo un lungo periodo di preparazione, si è final¬mente inaugurata all'interno del Museo Nazionale Archelogico di Pe¬rugia l'esposizione permanente di una parte, sicuramente la più organica e rilevante, della collezione di amuleti che Giuseppe Bellucci ha realizzato tra il 1870 e il 1920. Si tratta, in effetti, di uno dei lasciti materiali più importanti di quel grande movimento scientifico e intellettuale, l'evoluzionismo, che anche nel nostro Paese, nel corso della seconda metà dell'Ottocento, ha portato avanti con un'impressionante mole di contributi teorici e di lavori di ricerca l'illusorio tentativo di fondare su basi univoche le scienze della natura e le scienze dell'uomo. La realizzazione dell'esposizione permanente ha fatto sicuramente giusti¬zia della sbrigatività con cui erano stati indiscriminatamente liquidati, in un recente passato, tutti i contributi dell'antropologia ottocentesca, ma non ha ovviamente potuto, malgrado tutti gli accorgimenti, rivitalizzare pienamente quegli oggetti che ormai appartengono al passato della nostra società. I sag¬gi contenuti in questo volume costituiscono un tentativo di "ridare senso" ad alcune tipologie di amuleti, attraverso l'accurata ricostruzione della loro complessa storia sociale e culturale.
Tra bambini e acque sporche. immersioni nella collezione di amuleti di Giuseppe Bellucci.
BARONTI, Giancarlo
2008
Abstract
Nell'estate del 2000, dopo un lungo periodo di preparazione, si è final¬mente inaugurata all'interno del Museo Nazionale Archelogico di Pe¬rugia l'esposizione permanente di una parte, sicuramente la più organica e rilevante, della collezione di amuleti che Giuseppe Bellucci ha realizzato tra il 1870 e il 1920. Si tratta, in effetti, di uno dei lasciti materiali più importanti di quel grande movimento scientifico e intellettuale, l'evoluzionismo, che anche nel nostro Paese, nel corso della seconda metà dell'Ottocento, ha portato avanti con un'impressionante mole di contributi teorici e di lavori di ricerca l'illusorio tentativo di fondare su basi univoche le scienze della natura e le scienze dell'uomo. La realizzazione dell'esposizione permanente ha fatto sicuramente giusti¬zia della sbrigatività con cui erano stati indiscriminatamente liquidati, in un recente passato, tutti i contributi dell'antropologia ottocentesca, ma non ha ovviamente potuto, malgrado tutti gli accorgimenti, rivitalizzare pienamente quegli oggetti che ormai appartengono al passato della nostra società. I sag¬gi contenuti in questo volume costituiscono un tentativo di "ridare senso" ad alcune tipologie di amuleti, attraverso l'accurata ricostruzione della loro complessa storia sociale e culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.