L'enigma del male. Un'interpretazione di Rousseau

ttraverso l'analisi dell'intera produzione teorica di Rousseau il testo tematizza il problema del male nel filosofo ginevrino e persegue, come obiettivo fondamentale, quello di criticare l'unilateralità delle interpretazioni che, a partire da Cassirer, hanno presentato, con quasi totale unanimità fino a oggi, Rousseau come l'autore di una vera e pr secondo la concezione cristiana, nella libertà copria "rivoluzione" nella teodicea. Questa lettura si basa sulla tesi che Rousseau considererebbe il male esclusivamente come originato dalla "società" e non radicato, nella perversione della libertà, quindi nella natura dell'uomo. Nel volume, in contrasto con questa lettura estremamente riduttiva, si evidenzia il carattere "interno" del male e il suo radicamento nel conflitto tra ragione e passioni, nonché nella finitezza come dato ontologico dell'essere umano. Il capitolo centrale è dedicato alle implicazioni politiche di questa ermeneutica del male in Rousseau.