Nell’andamento della cinta muraria etrusca, ricca di sinuose rientranze, l’avvicinamento maggiore al centro si ha in prossimità dell’attuale piazza Matteotti, dove essa giunge a cento metri dal palazzo dei Priori e dalla Fontana Maggiore. Non è quindi un caso che questo sia anche il punto dove, con maggiore intensità, la città abbia forzato i suoi margini per occupare maggior spazio vitale. Già in età romana si legge la presenza di una domus in via Fani come segno di una sofferenza degli spazi abitativi urbani in una zona compressa tra l’area pubblica del foro e la prospiciente cinta muraria. Per gli stessi motivi si può ipotizzare che nel periodo tardo-antico Perugia presentasse una serie di costruzioni secondarie edificate appoggiandosi dall’esterno alle mura della città. Il cammino di ronda presso l’imbocco di via Oberdan divenne presto insufficiente e fu ampliato all’esterno su grandi archi, ma si rese poi necessario disporre di nuovi spazi liberi proprio in corrispondenza della zona dove il centro cittadino, assai prossimo alle mura, ne aveva maggior necessità, e che fosse quindi atto a svolgere funzioni di prestigio.

Le preesistenze archeologiche. Il rilievo delle mura nascoste

DE RUBERTIS, Roberto;BIANCONI, Fabio;
2009

Abstract

Nell’andamento della cinta muraria etrusca, ricca di sinuose rientranze, l’avvicinamento maggiore al centro si ha in prossimità dell’attuale piazza Matteotti, dove essa giunge a cento metri dal palazzo dei Priori e dalla Fontana Maggiore. Non è quindi un caso che questo sia anche il punto dove, con maggiore intensità, la città abbia forzato i suoi margini per occupare maggior spazio vitale. Già in età romana si legge la presenza di una domus in via Fani come segno di una sofferenza degli spazi abitativi urbani in una zona compressa tra l’area pubblica del foro e la prospiciente cinta muraria. Per gli stessi motivi si può ipotizzare che nel periodo tardo-antico Perugia presentasse una serie di costruzioni secondarie edificate appoggiandosi dall’esterno alle mura della città. Il cammino di ronda presso l’imbocco di via Oberdan divenne presto insufficiente e fu ampliato all’esterno su grandi archi, ma si rese poi necessario disporre di nuovi spazi liberi proprio in corrispondenza della zona dove il centro cittadino, assai prossimo alle mura, ne aveva maggior necessità, e che fosse quindi atto a svolgere funzioni di prestigio.
2009
9788896591031
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/134107
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