Un nuovo percorso verso una salute mentale comunitaria, senza istituzioni segreganti, richiede una attività collettiva permanente, al fine di deistituzionalizzare le pratiche quotidiane e mobilitare le risorse collettive nella scena pubblica. Tale attività può essere alimentata attraverso un dialogo tra pratiche sociali e saperi minori, che sfuggono ad un’integrazione in una rigida struttura biomedica e possono favorire rapporti avanzati tra salute primaria e pratiche comunitarie di salute mentale. L’articolo – rileggendo alcuni materiali etnografici prodotti in una ricerca sulle reti sociali, le pratiche e le politiche di salute mentale, in una città dell’interno dello stato di São Paulo, in Brasile – analizza la relazione problematica tra riproduzione e discontinuità nelle pratiche di salute mentale, in una significativa fase di trasformazione e di superamento dell’ospedale psichiatrico. Con una etnografia del quotidiano e una micropolitica delle pratiche non discorsive, cerca di cogliere sia i modi di riproduzione istituzionale, sia la dimensione emergente di spazi di sperimentazione e possibilità di cambiamento. In questa direzione, le esperienze sociali legate al non detto, all’implicito, all’inarticolato, contribuiscono a ridefinire alcune coordinate dello spazio politico. // A new route toward a mental health without segregating institutions requires a permanent collective activity in order to deinstitutionalize daily practices and to mobilize collective resources in the public scene. Such activity needs to improve a dialogue between different social practices and forms of subjugated knowledge, that cannot be integrated into a rigid biomedical framework, and that could foster advanced relationships between primary health care and practices of community mental health. In this article – through an ethnographic research on networks, practices and policies of community mental health, in a city of the interior of the state of São Paulo, Brazil – I analyse the problematic relationship between reproduction and discontinuity in mental health practices, during a significant transformation and overcoming of the mental hospital. Through ethnography of everyday life and a micro-politics of discursive practices, I try to grasp the processes of institutional reproduction as well as the experimental dimension of emerging spaces and opportunities for change. In this direction, the social experiences connected with the unspoken, the implicit, the inarticulable, contribute to redefine some coordinates of the political space.

«Divorare per non essere divorati». Etnografia dei processi di deistituzionalizzazione nel campo della salute mentale in Brasile

MINELLI, MASSIMILIANO
2014

Abstract

Un nuovo percorso verso una salute mentale comunitaria, senza istituzioni segreganti, richiede una attività collettiva permanente, al fine di deistituzionalizzare le pratiche quotidiane e mobilitare le risorse collettive nella scena pubblica. Tale attività può essere alimentata attraverso un dialogo tra pratiche sociali e saperi minori, che sfuggono ad un’integrazione in una rigida struttura biomedica e possono favorire rapporti avanzati tra salute primaria e pratiche comunitarie di salute mentale. L’articolo – rileggendo alcuni materiali etnografici prodotti in una ricerca sulle reti sociali, le pratiche e le politiche di salute mentale, in una città dell’interno dello stato di São Paulo, in Brasile – analizza la relazione problematica tra riproduzione e discontinuità nelle pratiche di salute mentale, in una significativa fase di trasformazione e di superamento dell’ospedale psichiatrico. Con una etnografia del quotidiano e una micropolitica delle pratiche non discorsive, cerca di cogliere sia i modi di riproduzione istituzionale, sia la dimensione emergente di spazi di sperimentazione e possibilità di cambiamento. In questa direzione, le esperienze sociali legate al non detto, all’implicito, all’inarticolato, contribuiscono a ridefinire alcune coordinate dello spazio politico. // A new route toward a mental health without segregating institutions requires a permanent collective activity in order to deinstitutionalize daily practices and to mobilize collective resources in the public scene. Such activity needs to improve a dialogue between different social practices and forms of subjugated knowledge, that cannot be integrated into a rigid biomedical framework, and that could foster advanced relationships between primary health care and practices of community mental health. In this article – through an ethnographic research on networks, practices and policies of community mental health, in a city of the interior of the state of São Paulo, Brazil – I analyse the problematic relationship between reproduction and discontinuity in mental health practices, during a significant transformation and overcoming of the mental hospital. Through ethnography of everyday life and a micro-politics of discursive practices, I try to grasp the processes of institutional reproduction as well as the experimental dimension of emerging spaces and opportunities for change. In this direction, the social experiences connected with the unspoken, the implicit, the inarticulable, contribute to redefine some coordinates of the political space.
2014
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1347690
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact