Viene illustrata una metodologia di prevenzione dalle inondazioni basata sul riconoscimento preventivo delle aree soggette ad inondazione con assegnata frequenza. Le attività necessarie per raggiungere questo scopo si sviluppano intorno a due fasi principali: censimento delle aree storicamente inondate e delle loro caratteristiche topografiche, urbanistiche ed economiche; esecuzione di analisi idrologiche ed idrauliche per stimare il rischio associato ad ogni area potenzialmente inondabile. Richiamate le caratteristiche della struttura informatica per acquisire, archiviare e gestire i dati di interesse, vengono esposti sinteticamente i criteri di scelta del modello idraulico più adatto per la rappresentazione del fenomeno di allagamento in relazione ai dati disponibili. Esaurita la fase della identificazione ed elaborazione del modello idraulico, nella nota vengono discussi inoltre due possibili approcci per la delimitazione delle aree inondabili, utili per la restituzione planimetrica dei risultati. Viene altresì proposto un approccio generale per la valutazione del rischio idraulico inteso come danno associato al verificarsi di un evento catastrofico. Vengono illustrati, infine, gli aspetti più salienti dell’esperienza maturata per la perimetrazione delle aree inondabili nel reticolo principale del fiume Tevere.

La mappatura delle aree inondabili

MANCIOLA, Piergiorgio;
2004

Abstract

Viene illustrata una metodologia di prevenzione dalle inondazioni basata sul riconoscimento preventivo delle aree soggette ad inondazione con assegnata frequenza. Le attività necessarie per raggiungere questo scopo si sviluppano intorno a due fasi principali: censimento delle aree storicamente inondate e delle loro caratteristiche topografiche, urbanistiche ed economiche; esecuzione di analisi idrologiche ed idrauliche per stimare il rischio associato ad ogni area potenzialmente inondabile. Richiamate le caratteristiche della struttura informatica per acquisire, archiviare e gestire i dati di interesse, vengono esposti sinteticamente i criteri di scelta del modello idraulico più adatto per la rappresentazione del fenomeno di allagamento in relazione ai dati disponibili. Esaurita la fase della identificazione ed elaborazione del modello idraulico, nella nota vengono discussi inoltre due possibili approcci per la delimitazione delle aree inondabili, utili per la restituzione planimetrica dei risultati. Viene altresì proposto un approccio generale per la valutazione del rischio idraulico inteso come danno associato al verificarsi di un evento catastrofico. Vengono illustrati, infine, gli aspetti più salienti dell’esperienza maturata per la perimetrazione delle aree inondabili nel reticolo principale del fiume Tevere.
2004
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