L'Italia centrale, nell'area appenninica, è spesso interessata da fenomeni di sbarramento naturale degli alvei fluviali. A scala regionale si sono prodotte, in passato (Plio-Pleistocene), vere e proprie "interruzioni" del deflusso indotte da movimenti tettonici che costituiscono fasi precise nel quadro dell'evoluzione idrografica nell'area appenninica. Queste hanno provocato la formazione di conche lacustri soggette a sedimentazione clastica, successivamente vuotate per tracimazione e/o rottura naturale di "soglie". Nella nota sono così ricordati alcuni casi di formazione di specchi lacustri per "confinamento" del deflusso nell'area umbra. A scala di dettaglio, invece, i fenomeni di occlusione naturale d'alveo sono dovuti a movimenti franosi che provocano la formazione di "laghi di sbarramento". Alcuni elementi ricorrenti caratterizzazno, frequentemente, la presenza di tali frane: la tendenza all'erosione lineare e laterale degli alvei fluviali, indotta dall'approfondimento del reticolo idrografico; il tipo di sedimenti coinvolti (clastici continentali); le caratteristiche stratigrafiche dei depositi, in cui livelli incoerenti (ghiaie e sabbie) si alternano a livelli coesivi (limi e argille, spesso lignitifere). La presenza concomitante di tali elementi è, in ultima analisi, condizionata proprio dai fattori geologico-strutturali presenti nell'area appenninica; da una parte la tettonica distensiva "produce" la formazione di bacini endoreici, soggetti a sedimentazione clastica; dall'altra il sollevamento associato a questa fase tettonica determina l'approfondimento della rete idrografica, che comporta fenomeni di erosione e scalzamento al piede dei versanti o, quanto meno, il mantenimento di pendenze incompatibili con situazioni di equilibrio. Sono illustrati infine due casi di frane di sbarramento attuali, impostate sui sedimenti clastici continentali plio-pleistocenici: quella di Colle Pizzuto, presso Sangemini (PG), avvenuta ormai da circa trenta anni, e quella - ancora in fase di evoluzione - di Barattano, presso Bastardo (PG).

Fenomeni di sbarramento naturale d’alveo nei corsi d’acqua dell’Appennino centrale

CENCETTI, Corrado;CONVERSINI, Pietro;TACCONI, Paolo
1996

Abstract

L'Italia centrale, nell'area appenninica, è spesso interessata da fenomeni di sbarramento naturale degli alvei fluviali. A scala regionale si sono prodotte, in passato (Plio-Pleistocene), vere e proprie "interruzioni" del deflusso indotte da movimenti tettonici che costituiscono fasi precise nel quadro dell'evoluzione idrografica nell'area appenninica. Queste hanno provocato la formazione di conche lacustri soggette a sedimentazione clastica, successivamente vuotate per tracimazione e/o rottura naturale di "soglie". Nella nota sono così ricordati alcuni casi di formazione di specchi lacustri per "confinamento" del deflusso nell'area umbra. A scala di dettaglio, invece, i fenomeni di occlusione naturale d'alveo sono dovuti a movimenti franosi che provocano la formazione di "laghi di sbarramento". Alcuni elementi ricorrenti caratterizzazno, frequentemente, la presenza di tali frane: la tendenza all'erosione lineare e laterale degli alvei fluviali, indotta dall'approfondimento del reticolo idrografico; il tipo di sedimenti coinvolti (clastici continentali); le caratteristiche stratigrafiche dei depositi, in cui livelli incoerenti (ghiaie e sabbie) si alternano a livelli coesivi (limi e argille, spesso lignitifere). La presenza concomitante di tali elementi è, in ultima analisi, condizionata proprio dai fattori geologico-strutturali presenti nell'area appenninica; da una parte la tettonica distensiva "produce" la formazione di bacini endoreici, soggetti a sedimentazione clastica; dall'altra il sollevamento associato a questa fase tettonica determina l'approfondimento della rete idrografica, che comporta fenomeni di erosione e scalzamento al piede dei versanti o, quanto meno, il mantenimento di pendenze incompatibili con situazioni di equilibrio. Sono illustrati infine due casi di frane di sbarramento attuali, impostate sui sedimenti clastici continentali plio-pleistocenici: quella di Colle Pizzuto, presso Sangemini (PG), avvenuta ormai da circa trenta anni, e quella - ancora in fase di evoluzione - di Barattano, presso Bastardo (PG).
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