Partendo dalle straordinarie collezioni seicentesca del complesso benedettino di San Pietro a Perugia, il saggio ripercorre una iniziativa espositiva tenutasi nel medesimo complesso tra 2018 e 2019 e soprattutto si qualifica come un fondamentale contributo allo studio della pittura del Seicento in Umbria che analizza e intende rappresentare le varie tendenze e correnti che si affermano nel corso del XVIII secolo nella regione: dalla cultura tardomanieristica del grande rinnovatore e “predecessore” Federico Barocci e di Ventura Salimbeni, con una accorta disamina anche del fenomeno del baroccismo in Umbria, alla scoperta della luce con Giovanni Antonio Scaramuccia, Giovanni Bagliore e il Cavalier d’Arpino, al filone classicista di Gian Domenico Cerrini e di Sassoferrato, al naturalismo di matrice caravaggesca e guercinesca, al dimenticato pittore “Barberino” Fabio della Corgna, fino ad arrivare tra classicismo e barocco con Giacinto Gimignani, François Perrier e Pietro da Cortona, per toccare poi la figura di Luigi Scaramuccia, artista di buone lettere, autore de Le finezze de’ pennelli italiani, a Cesare Sernei attento cronista di moda, fino ad includere la scoperta del paesaggio con Pietro Montanini, il Salvator Rosa di Perugia.

Luce Figura Paesaggio. Capolavori del Seicento in Umbria

Cristina Galassi
2018

Abstract

Partendo dalle straordinarie collezioni seicentesca del complesso benedettino di San Pietro a Perugia, il saggio ripercorre una iniziativa espositiva tenutasi nel medesimo complesso tra 2018 e 2019 e soprattutto si qualifica come un fondamentale contributo allo studio della pittura del Seicento in Umbria che analizza e intende rappresentare le varie tendenze e correnti che si affermano nel corso del XVIII secolo nella regione: dalla cultura tardomanieristica del grande rinnovatore e “predecessore” Federico Barocci e di Ventura Salimbeni, con una accorta disamina anche del fenomeno del baroccismo in Umbria, alla scoperta della luce con Giovanni Antonio Scaramuccia, Giovanni Bagliore e il Cavalier d’Arpino, al filone classicista di Gian Domenico Cerrini e di Sassoferrato, al naturalismo di matrice caravaggesca e guercinesca, al dimenticato pittore “Barberino” Fabio della Corgna, fino ad arrivare tra classicismo e barocco con Giacinto Gimignani, François Perrier e Pietro da Cortona, per toccare poi la figura di Luigi Scaramuccia, artista di buone lettere, autore de Le finezze de’ pennelli italiani, a Cesare Sernei attento cronista di moda, fino ad includere la scoperta del paesaggio con Pietro Montanini, il Salvator Rosa di Perugia.
2018
9788885803282
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1438966
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