I farmaci alfa2-adrenergici agonisti sono delle molecole di sintesi che producono sedazione, analgesia, rilassamento muscolare, grazie alla capacità di interagire con gli alfa2 adrenocettori ampiamente distribuiti nell’organismo. In virtù di queste proprietà l’uso di tali farmaci si è largamente diffuso nella pratica medica veterinaria: il loro impiego si rende necessario per tranquillizzare gli animali (contenimento farmacologico) conferendo sicurezza al medico veterinario e ai collaboratori. Queste capacità vengono sfruttate nell’attività pratica per consentire l’esecuzione di indagini diagnostiche o manovre chirurgiche a minima invasività e di natura scarsamente algica, limitando lo stress ai pazienti. Lo scopo del presente lavoro è quello di individuare il dosaggio più basso in grado di determinare il minimo impatto negativo sui sistemi organici, ma che allo stesso tempo permetta l’esecuzione di indagini diagnostiche con cavalli adeguatamente sedati e verificare, infine, la possibile equipotenza dei tre farmaci alfa2- agonisti impiegati.

L’impiego di alfa-2 agonisti nella pratica clinica del cavallo: tre molecole a confronto

NANNARONE, Sara;GIALLETTI, Rodolfo;BUFALARI, Antonello;MORICONI, Franco
2006

Abstract

I farmaci alfa2-adrenergici agonisti sono delle molecole di sintesi che producono sedazione, analgesia, rilassamento muscolare, grazie alla capacità di interagire con gli alfa2 adrenocettori ampiamente distribuiti nell’organismo. In virtù di queste proprietà l’uso di tali farmaci si è largamente diffuso nella pratica medica veterinaria: il loro impiego si rende necessario per tranquillizzare gli animali (contenimento farmacologico) conferendo sicurezza al medico veterinario e ai collaboratori. Queste capacità vengono sfruttate nell’attività pratica per consentire l’esecuzione di indagini diagnostiche o manovre chirurgiche a minima invasività e di natura scarsamente algica, limitando lo stress ai pazienti. Lo scopo del presente lavoro è quello di individuare il dosaggio più basso in grado di determinare il minimo impatto negativo sui sistemi organici, ma che allo stesso tempo permetta l’esecuzione di indagini diagnostiche con cavalli adeguatamente sedati e verificare, infine, la possibile equipotenza dei tre farmaci alfa2- agonisti impiegati.
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