Il Lago Trasimeno per la sua origine tettonico-alluvionali e il suo particolare regime idrico risulta essere estremamente sensibile alla variabilità dello stato termo-pluviometrico. In particolare nel corso della storia il lago ha da sempre sofferto di crisi idriche dovute alla carenza di acqua (Dragoni 1999), a cui sono seguiti periodi umidi con livelli del lago più alti fino a determinare situazioni opposte di allagamento nelle zone circumlacuali. Se il primo fenomeno risulta di fatto ingestibile, almeno al momento, il secondo viene regolato attraverso un emissario artificiale che tuttavia richiede regole di gestione molto attente, vista la limitata portata uscente rispetto ai volumi necessari per contenere o ridurre il livello del lago. Tali aspetti meritano particolare attenzione alla luce delle recenti ipotesi sugli scenari di cambiamento climatico, che evidenziano una crescente frequenza di accadimento di eventi meteorologici estremi. In particolare i fenomeni siccitosi sono quelli che in passato hanno destato maggiore attenzione, visto l’impatto prodotto sia sull’ecosistema del lago, sia sulle attività economiche legate alla presenza turistica. Per tale motivo, nel corso dell’ultimo decennio, sono stati prodotti diversi studi che hanno avuto come obiettivo la valutazione dell’influenza degli scenari di cambiamento climatico sui livelli idrici del lago, per valutare delle possibili politiche di gestione della risorsa idrica al fine di prevenire eventi critici siccitosi (Dragoni 2004). In particolare Ludovisi at al. (2013) hanno simulato l’andamento dei livelli del lago su una serie storica futura di 90 anni con diverse ipotesi di variazione di pioggia e temperatura (Min, Med, Max), in accordo con gli scenari IPCC (2007) per il Sud Europa e aree mediterranee (A1B scenario). Successivamente Peppoloni (2014) ha simulato i livelli del lago per un trentennio, sulla base dei dati di variazione climatica ottenuti da diversi modelli di circolazione globale partendo dal dataset Tyn-Sc2.0, elaborato dal centro di ricerche sui cambiamenti climatici «Tyndall Center». Alla luce delle simulazione eseguite nei due studi citati, visto il periodo di tempo trascorso, si è voluto eseguire un primo confronto tra i livelli allora simulati ed i successivi livelli osservati.

I livelli idrici del Lago Trasimeno: tra scenari di simulazione e realtà

Francesco Peppoloni;Stefano Casadei;Arnaldo Pierleoni
2019

Abstract

Il Lago Trasimeno per la sua origine tettonico-alluvionali e il suo particolare regime idrico risulta essere estremamente sensibile alla variabilità dello stato termo-pluviometrico. In particolare nel corso della storia il lago ha da sempre sofferto di crisi idriche dovute alla carenza di acqua (Dragoni 1999), a cui sono seguiti periodi umidi con livelli del lago più alti fino a determinare situazioni opposte di allagamento nelle zone circumlacuali. Se il primo fenomeno risulta di fatto ingestibile, almeno al momento, il secondo viene regolato attraverso un emissario artificiale che tuttavia richiede regole di gestione molto attente, vista la limitata portata uscente rispetto ai volumi necessari per contenere o ridurre il livello del lago. Tali aspetti meritano particolare attenzione alla luce delle recenti ipotesi sugli scenari di cambiamento climatico, che evidenziano una crescente frequenza di accadimento di eventi meteorologici estremi. In particolare i fenomeni siccitosi sono quelli che in passato hanno destato maggiore attenzione, visto l’impatto prodotto sia sull’ecosistema del lago, sia sulle attività economiche legate alla presenza turistica. Per tale motivo, nel corso dell’ultimo decennio, sono stati prodotti diversi studi che hanno avuto come obiettivo la valutazione dell’influenza degli scenari di cambiamento climatico sui livelli idrici del lago, per valutare delle possibili politiche di gestione della risorsa idrica al fine di prevenire eventi critici siccitosi (Dragoni 2004). In particolare Ludovisi at al. (2013) hanno simulato l’andamento dei livelli del lago su una serie storica futura di 90 anni con diverse ipotesi di variazione di pioggia e temperatura (Min, Med, Max), in accordo con gli scenari IPCC (2007) per il Sud Europa e aree mediterranee (A1B scenario). Successivamente Peppoloni (2014) ha simulato i livelli del lago per un trentennio, sulla base dei dati di variazione climatica ottenuti da diversi modelli di circolazione globale partendo dal dataset Tyn-Sc2.0, elaborato dal centro di ricerche sui cambiamenti climatici «Tyndall Center». Alla luce delle simulazione eseguite nei due studi citati, visto il periodo di tempo trascorso, si è voluto eseguire un primo confronto tra i livelli allora simulati ed i successivi livelli osservati.
2019
9788894466201
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1456032
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