Lungo il paradigma narrativo del romanzo, si snoda il Corso di procedura penale, che ripropone, in forma scritta, la dinamica delle lezioni frontali e dei seminari tenuti nei corsi perugini di Diritto processuale penale. Come un romanzo, infatti, il Corso prende le mosse dalla notitia criminis per giungere, al termine della fase investigativa, al processo, il cui atto di impulso è inscritto nelle strategie di parte (autoritativa, ordinaria o consensuale). In quest’ottica, si è pensato sia di distinguere le prerogative dei protagonisti (successivamente attori) all’interno di ogni singolo momento del teatro processuale, sia di trattare la disciplina degli strumenti gnoseologici (mezzi di ricerca della prova e mezzi di prova) all’interno delle sfere temporali di rispettiva incidenza. La scelta sistematica può – ma solo ad un primo approccio – apparire insolita: la materia cautelare, al pari di quella esecutiva, ad esempio, sono bipartite tra le “Le libertà” e i “Rimedi e controlli”. Il risultato finale è sembrato preferibile, per consentire ai lettori di distinguere all’interno della complessa fenomenologia dei titoli privativi della libertà – talora coesistenti – dalla gamma, altrettanto variegata, dei rimedi per essi predisposti. La struttura narrativa orizzontale (e non verticale) muove quindi dal desiderio di rappresentare cronologicamente il fenomeno processuale, rifuggendo dalla tendenza, tipica della manualistica tradizionale, di descrivere la materia sulla scorta della sequenza imposta dal codice di rito. Senza avere l’ambizione di voler licenziare un altro manuale, che si aggiungerebbe alla già ricca schiera di validi prodotti editoriali, il Corso di procedura penale mira piuttosto a costituire uno strumento agile per lo studente universitario e per il laureato che si accinge a preparare i concorsi per le professioni legali.

Corso di Procedura penale

C. Fiorio;R. Fonti;M. Montagna
2019

Abstract

Lungo il paradigma narrativo del romanzo, si snoda il Corso di procedura penale, che ripropone, in forma scritta, la dinamica delle lezioni frontali e dei seminari tenuti nei corsi perugini di Diritto processuale penale. Come un romanzo, infatti, il Corso prende le mosse dalla notitia criminis per giungere, al termine della fase investigativa, al processo, il cui atto di impulso è inscritto nelle strategie di parte (autoritativa, ordinaria o consensuale). In quest’ottica, si è pensato sia di distinguere le prerogative dei protagonisti (successivamente attori) all’interno di ogni singolo momento del teatro processuale, sia di trattare la disciplina degli strumenti gnoseologici (mezzi di ricerca della prova e mezzi di prova) all’interno delle sfere temporali di rispettiva incidenza. La scelta sistematica può – ma solo ad un primo approccio – apparire insolita: la materia cautelare, al pari di quella esecutiva, ad esempio, sono bipartite tra le “Le libertà” e i “Rimedi e controlli”. Il risultato finale è sembrato preferibile, per consentire ai lettori di distinguere all’interno della complessa fenomenologia dei titoli privativi della libertà – talora coesistenti – dalla gamma, altrettanto variegata, dei rimedi per essi predisposti. La struttura narrativa orizzontale (e non verticale) muove quindi dal desiderio di rappresentare cronologicamente il fenomeno processuale, rifuggendo dalla tendenza, tipica della manualistica tradizionale, di descrivere la materia sulla scorta della sequenza imposta dal codice di rito. Senza avere l’ambizione di voler licenziare un altro manuale, che si aggiungerebbe alla già ricca schiera di validi prodotti editoriali, il Corso di procedura penale mira piuttosto a costituire uno strumento agile per lo studente universitario e per il laureato che si accinge a preparare i concorsi per le professioni legali.
2019
9788800746366
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1456277
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