Il problema del controllo del rumore negli ambienti di lavoro ha contribuito ormai da diversi anni allo studio ed allo sviluppo, da parte di aziende specializzate, di materiali fonoassorbenti e fonoisolanti passivi. I metodi convenzionali che utilizzano materiali assorbenti hanno tuttavia elevata efficienza per l’abbattimento di rumori con contenuto spettrale in media e alta frequenza ma si rivelano inefficienti alle basse frequenze: lo spessore dei materiali porosi necessario a produrre un elevato assorbimento acustico cresce enormemente al diminuire della frequenza del suono; inoltre, il potere fonoisolante delle pareti diminuisce al diminuire della frequenza. Si intuisce, quindi, come un numero non certamente irrilevante di problemi di rumore sono legati alla presenza di componenti in bassa frequenza proprio per la difficoltà di attenuare tali suoni. In questi ultimi decenni si è sviluppato a tal proposito un filone di attività che si propone di studiare e risolvere questo tipo di problemi attraverso sistemi attivi e che è denominato controllo attivo del rumore. Esso si basa sul principio dell’accoppiamento o interferenza distruttiva tra i campi sonori generati dalla sorgente originale primaria (rumore) e da una sorgente secondaria (antirumore). Nel presente lavoro, a tal proposito, sono descritte le tecniche impiegabili per il controllo attivo del rumore e lo stato dell’arte relativo all’applicazione di tali tecniche alle problematiche di rumore in ambiente di lavoro. Tale metodologia ha avuto sviluppo, anche in combinazione con metodi passivi, in particolare nel controllo del rumore nei condotti, quali quelli di scarico di motori a combustione interna (gruppi elettrogeni), nel controllo del rumore tramite cuffie (DPI) attive e nel controllo del rumore emesso da macchinari mediante tecniche di controllo attivo delle vibrazioni. Questi sembrano i campi in cui è più efficace e conveniente l’impiego di tale tecnica.

La bonifica del rumore mediante controllo attivo: lo stato dell’arte

NICOLINI, ANDREA
2009

Abstract

Il problema del controllo del rumore negli ambienti di lavoro ha contribuito ormai da diversi anni allo studio ed allo sviluppo, da parte di aziende specializzate, di materiali fonoassorbenti e fonoisolanti passivi. I metodi convenzionali che utilizzano materiali assorbenti hanno tuttavia elevata efficienza per l’abbattimento di rumori con contenuto spettrale in media e alta frequenza ma si rivelano inefficienti alle basse frequenze: lo spessore dei materiali porosi necessario a produrre un elevato assorbimento acustico cresce enormemente al diminuire della frequenza del suono; inoltre, il potere fonoisolante delle pareti diminuisce al diminuire della frequenza. Si intuisce, quindi, come un numero non certamente irrilevante di problemi di rumore sono legati alla presenza di componenti in bassa frequenza proprio per la difficoltà di attenuare tali suoni. In questi ultimi decenni si è sviluppato a tal proposito un filone di attività che si propone di studiare e risolvere questo tipo di problemi attraverso sistemi attivi e che è denominato controllo attivo del rumore. Esso si basa sul principio dell’accoppiamento o interferenza distruttiva tra i campi sonori generati dalla sorgente originale primaria (rumore) e da una sorgente secondaria (antirumore). Nel presente lavoro, a tal proposito, sono descritte le tecniche impiegabili per il controllo attivo del rumore e lo stato dell’arte relativo all’applicazione di tali tecniche alle problematiche di rumore in ambiente di lavoro. Tale metodologia ha avuto sviluppo, anche in combinazione con metodi passivi, in particolare nel controllo del rumore nei condotti, quali quelli di scarico di motori a combustione interna (gruppi elettrogeni), nel controllo del rumore tramite cuffie (DPI) attive e nel controllo del rumore emesso da macchinari mediante tecniche di controllo attivo delle vibrazioni. Questi sembrano i campi in cui è più efficace e conveniente l’impiego di tale tecnica.
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