The public communication is a multifaceted and articulated field involving the complex of in-formative actions that the institutional system addresses the citizens both to make them aware of their rights and how to exercise them, and raising their awareness towards general issues (such as health, environmental education, and civil ethics). Over time, this kind of communication increasingly gains a clearer regulatory and operational framework. In Italy, its current meaning arises from the approval of the Costituzione della Repubblica and culminates – following a path parallel to the progressive reform of public administrations – in the law 150/2000 about the discipline of information and communication activities of public administrations, which constitutes the reference regulatory framework that defines its aims and implementation methods. Although from a cultural point of view this legislative change is a significant step towards best practices, many of the visual aspects of public information campaigns reflect a low level of visual literacy. Therefore, it is possible to claim that the pervasiveness of the media and the democratisation of digital production tools and communication channels have not fostered the spreading of high quality images and of effective informative visual campaigns. Except for a few experiences that exemplify an effective linguistic innovation/evolution, nowadays the italian public communication tends to lose its educational role in building the collective visual culture, probably relinquishing one of its most important duties towards the citizen. This paper aims to retrace the main steps of the evolution of the public communication in Italy, critically analyzing some relevant case studies and discussing the most significative current trends. La comunicazione di pubblica utilità è un ambito multiforme e articolato che coinvolge il complesso delle azioni informative che il sistema istituzionale rivolge ai cittadini sia per renderli consapevoli dei loro diritti e delle modalità di esercizio degli stessi, sia per sensibilizzarli verso temi di interesse generale (ad esempio riguardanti la salute, l’educazione ambientale e l’etica civile). La comunicazione di pubblica utilità acquisisce nel tempo una struttura normativa e operativa sempre più chiara. In Italia la sua accezione contemporanea nasce con l’approvazione della Costituzione della Repubblica e, seguendo un percorso parallelo alla progressiva riforma delle pubbliche amministrazioni, culmina nella Legge 150/2000 relativa alla “Disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, che costituisce il quadro normativo di riferimento che ne definisce le finalità e le modalità attuative. Se dal punto di vista culturale questo cambiamento legislativo costituisce un passo verso l’allineamento a modelli virtuosi, molti degli esiti visivi delle campagne di informazione pubblica riflettono uno scarso livello di alfabetizzazione visuale: la pervasività dei mezzi di informazione e la democratizzazione degli strumenti di produzione e dei canali di divulgazione digitali non ha favorito la diffusione di immagini di qualità e di campagne di comunicazione efficaci. Fatta eccezione per alcune esperienze esemplari in cui si assiste a una effettiva innovazione/evoluzione linguistica, la comunicazione pubblica nazionale tende a non porsi verso il cittadino come modus educandi nell’ambito visuale, mancando probabilmente a una delle sue responsabilità primarie. Il contributo proposto intende ripercorrere le tappe fondamentali della comunicazione visiva di pubblica utilità in Italia, analizzando criticamente alcuni casi studio significativi ed evidenziando le tendenze in atto.

From poster to visual social media.Images for public communication in Italy - Dall’affissione ai visual social media.Immagini per la comunicazione di pubblica utilità in Italia

Valeria Menchetelli
;
2018

Abstract

The public communication is a multifaceted and articulated field involving the complex of in-formative actions that the institutional system addresses the citizens both to make them aware of their rights and how to exercise them, and raising their awareness towards general issues (such as health, environmental education, and civil ethics). Over time, this kind of communication increasingly gains a clearer regulatory and operational framework. In Italy, its current meaning arises from the approval of the Costituzione della Repubblica and culminates – following a path parallel to the progressive reform of public administrations – in the law 150/2000 about the discipline of information and communication activities of public administrations, which constitutes the reference regulatory framework that defines its aims and implementation methods. Although from a cultural point of view this legislative change is a significant step towards best practices, many of the visual aspects of public information campaigns reflect a low level of visual literacy. Therefore, it is possible to claim that the pervasiveness of the media and the democratisation of digital production tools and communication channels have not fostered the spreading of high quality images and of effective informative visual campaigns. Except for a few experiences that exemplify an effective linguistic innovation/evolution, nowadays the italian public communication tends to lose its educational role in building the collective visual culture, probably relinquishing one of its most important duties towards the citizen. This paper aims to retrace the main steps of the evolution of the public communication in Italy, critically analyzing some relevant case studies and discussing the most significative current trends. La comunicazione di pubblica utilità è un ambito multiforme e articolato che coinvolge il complesso delle azioni informative che il sistema istituzionale rivolge ai cittadini sia per renderli consapevoli dei loro diritti e delle modalità di esercizio degli stessi, sia per sensibilizzarli verso temi di interesse generale (ad esempio riguardanti la salute, l’educazione ambientale e l’etica civile). La comunicazione di pubblica utilità acquisisce nel tempo una struttura normativa e operativa sempre più chiara. In Italia la sua accezione contemporanea nasce con l’approvazione della Costituzione della Repubblica e, seguendo un percorso parallelo alla progressiva riforma delle pubbliche amministrazioni, culmina nella Legge 150/2000 relativa alla “Disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, che costituisce il quadro normativo di riferimento che ne definisce le finalità e le modalità attuative. Se dal punto di vista culturale questo cambiamento legislativo costituisce un passo verso l’allineamento a modelli virtuosi, molti degli esiti visivi delle campagne di informazione pubblica riflettono uno scarso livello di alfabetizzazione visuale: la pervasività dei mezzi di informazione e la democratizzazione degli strumenti di produzione e dei canali di divulgazione digitali non ha favorito la diffusione di immagini di qualità e di campagne di comunicazione efficaci. Fatta eccezione per alcune esperienze esemplari in cui si assiste a una effettiva innovazione/evoluzione linguistica, la comunicazione pubblica nazionale tende a non porsi verso il cittadino come modus educandi nell’ambito visuale, mancando probabilmente a una delle sue responsabilità primarie. Il contributo proposto intende ripercorrere le tappe fondamentali della comunicazione visiva di pubblica utilità in Italia, analizzando criticamente alcuni casi studio significativi ed evidenziando le tendenze in atto.
2018
XY
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1459898
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