Negli ultimi trent’anni dell’Ottocento la politica estera dell’impero zarista, fino alla guerra di Crimea proiettata verso il consolidamento dei confini meridionali, viene interessata dai processi di colonizzazione in atto nell’Estremo Oriente (Cina) e nell’Africa nord-orientale (Egitto ed Etiopia) con ripercussioni importanti a livello di relazioni internazionali. L’apertura del Canale di Suez nel 1869 sposta, in realtà, gli equilibri strategici di quei Paesi che hanno forti ambizioni coloniali in Asia e riposizionano l’area geografica africana orientale all’interno di un crescente interesse delle potenze europee sullo scacchiere geopolitico che dall’Egitto arriva fino a Golfo di Aden1. Di qui, l’interesse di Francia e Inghilterra che intendono consolidare la loro azione coloniale nel nord Africa e gestire la rotta Suez-Oceano Indiano a proprio vantaggio. L’Inghilterra conquista così l’isola di Perim, la Francia occupa la riva settentrionale della Baia del Tajur e fonda la colonia della Somalia francese. Gli italiani non hanno colonie in India, ma continuano ad avere un commercio vivace e a coltivare i loro interessi coloniali in antagonismo con le altre potenze europee. Così, nel ‘gioco delle parti’ che si viene a comporre in Africa, il colonialismo italiano funge da spinta di contenimento per quello francese ed è utilizzato principalmente in questa funzione dalla stessa dall’Inghilterra la quale, a sua volta, rappresenta la principale antagonista degli interessi russi in Asia minore e sulla rotta indiana.

LE RELAZIONI RUSSO-ABISSINE NEL PERIODO DEL COLONIALISMO EUROPEO DI FINE OTTOCENTO

francesco randazzo
2019

Abstract

Negli ultimi trent’anni dell’Ottocento la politica estera dell’impero zarista, fino alla guerra di Crimea proiettata verso il consolidamento dei confini meridionali, viene interessata dai processi di colonizzazione in atto nell’Estremo Oriente (Cina) e nell’Africa nord-orientale (Egitto ed Etiopia) con ripercussioni importanti a livello di relazioni internazionali. L’apertura del Canale di Suez nel 1869 sposta, in realtà, gli equilibri strategici di quei Paesi che hanno forti ambizioni coloniali in Asia e riposizionano l’area geografica africana orientale all’interno di un crescente interesse delle potenze europee sullo scacchiere geopolitico che dall’Egitto arriva fino a Golfo di Aden1. Di qui, l’interesse di Francia e Inghilterra che intendono consolidare la loro azione coloniale nel nord Africa e gestire la rotta Suez-Oceano Indiano a proprio vantaggio. L’Inghilterra conquista così l’isola di Perim, la Francia occupa la riva settentrionale della Baia del Tajur e fonda la colonia della Somalia francese. Gli italiani non hanno colonie in India, ma continuano ad avere un commercio vivace e a coltivare i loro interessi coloniali in antagonismo con le altre potenze europee. Così, nel ‘gioco delle parti’ che si viene a comporre in Africa, il colonialismo italiano funge da spinta di contenimento per quello francese ed è utilizzato principalmente in questa funzione dalla stessa dall’Inghilterra la quale, a sua volta, rappresenta la principale antagonista degli interessi russi in Asia minore e sulla rotta indiana.
2019
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