Le registrazioni accelerometriche effettuate nelle zone epicentrali in occasione del recente terremoto del Centro Italia (2016-17) mostrano componenti verticali di intensità elevata. Durante le operazioni di rilievo del danno post-sisma nelle zone epicentrali sono state osservate tipologie di danneggiamento diverse da quelle codificate in letteratura, con una modalità di collasso di macro elementi ascrivibile alla componente verticale del sisma. Nel lavoro vengono presentati alcuni di questi edifici caratterizzati dalla presenza di lesioni orizzontali, dal dislocamento dei livelli più alti, da lesioni verticali nei sottofinestra. I maschi murari si presentano integri senza le tipiche lesioni di taglio o pressoflessione ed i livelli più bassi sono esenti da danneggiamenti. Il quadro fessurativo ed i meccanismi di collasso associati non rientrano tra i classici meccanismi di I modo (fuori piano) e di II modo (nel piano) dei pannelli murari. Si ipotizza quindi la definizione di meccanismi di III modo caratterizzati dalla perdita di collegamento verticale di interi corpi strutturali. L’attivazione di questo tipo di meccanismi sembrerebbe escludere la formazione dei classici meccanismi di collasso su cui si basano le verifiche di capacità sismica delle strutture in muratura riportate nelle norme. Obiettivo dello studio è quello di riprodurre i comportamenti attraverso analisi lineari cinematiche semplificate su modelli di calcolo rispondenti al caso studio e di introdurre criteri per la individuazione e la verifica dei meccanismi di III modo introdotti, con ricadute anche normative e progettuali.

Effetti della componente verticale del terremoto nelle murature: meccanismi di III modo ?

Fabrizio Comodini;Marco Mezzi
2019

Abstract

Le registrazioni accelerometriche effettuate nelle zone epicentrali in occasione del recente terremoto del Centro Italia (2016-17) mostrano componenti verticali di intensità elevata. Durante le operazioni di rilievo del danno post-sisma nelle zone epicentrali sono state osservate tipologie di danneggiamento diverse da quelle codificate in letteratura, con una modalità di collasso di macro elementi ascrivibile alla componente verticale del sisma. Nel lavoro vengono presentati alcuni di questi edifici caratterizzati dalla presenza di lesioni orizzontali, dal dislocamento dei livelli più alti, da lesioni verticali nei sottofinestra. I maschi murari si presentano integri senza le tipiche lesioni di taglio o pressoflessione ed i livelli più bassi sono esenti da danneggiamenti. Il quadro fessurativo ed i meccanismi di collasso associati non rientrano tra i classici meccanismi di I modo (fuori piano) e di II modo (nel piano) dei pannelli murari. Si ipotizza quindi la definizione di meccanismi di III modo caratterizzati dalla perdita di collegamento verticale di interi corpi strutturali. L’attivazione di questo tipo di meccanismi sembrerebbe escludere la formazione dei classici meccanismi di collasso su cui si basano le verifiche di capacità sismica delle strutture in muratura riportate nelle norme. Obiettivo dello studio è quello di riprodurre i comportamenti attraverso analisi lineari cinematiche semplificate su modelli di calcolo rispondenti al caso studio e di introdurre criteri per la individuazione e la verifica dei meccanismi di III modo introdotti, con ricadute anche normative e progettuali.
2019
9788833392561
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