Rilievi eseguiti negli anni novanta dal Servizio Fitosanitario Regionale e dall’Università degli Studi di Perugia avevano già evidenziato la presenza del mal dell’esca in diversi vigneti umbri. Più di recente (luglio 2007), allo scopo di avere una misura della situazione attuale, è stata valutata l’incidenza (numero di piante con sintomi di esca) e la gravità della malattia in 4 vigneti, 2 dei quali situati nella provincia di Perugia e 2 nella provincia di Terni. Il rilievo della gravità della malattia è stato effettuato classifi cando le piante in tre categorie: piante con sintomi cronici (tigrature fogliari e/o punteggiature nere sugli acini); piante con sintomi acuti (disseccamenti dei tralci e/o dei grappoli), e piante con sintomi cronici e acuti. I risultati delle osservazioni hanno evidenziato un’incidenza variabile da un minimo del 16,2% (località Baschi) a un massimo del 30,8% (località Sant’Apollinare), in linea, sostanzialmente, con l’incidenza media nazionale, attestata intorno al 20%.. I dati rilevati confermano anche la gravità del mal dell’esca in Umbria, gravità attestata anche dal fatto che nel legno del tronco di viti asintomatiche nel 2007, prelevate a caso e sezionate longitudinalmente, era ben evidente la presenza di striature brune, talora associate alla carie bianca. Ciò indica che l’incidenza della malattia è sicuramente superiore a quella risultata nei rilievi del 2007. Confronto varietale Allo scopo di valutare la suscettibilià di cultivar di vite nei confronti del mal dell’esca è stato monitorato un vigneto, situato in località Sant’Apollinare (PG), dove erano presenti 10 diversi vitigni. Fra tutti questi vitigni, il Cabernet Sauvignon è risultato il più suscettibile mentre Montepulciano e Merlot sono risultati i meno suscettibili. I dati relativi alle cultivar Cabernet Sauvignon e Montepulciano confermano quanto già osservato in altre località italiane.

Il mal dell'esca della vite in Umbria. In: Il Mal dell'Esca della Vite-Interventi di ricerca e sperimentazione per il contenimento della malattia Progetto MesVit

QUAGLIA, Mara
2010

Abstract

Rilievi eseguiti negli anni novanta dal Servizio Fitosanitario Regionale e dall’Università degli Studi di Perugia avevano già evidenziato la presenza del mal dell’esca in diversi vigneti umbri. Più di recente (luglio 2007), allo scopo di avere una misura della situazione attuale, è stata valutata l’incidenza (numero di piante con sintomi di esca) e la gravità della malattia in 4 vigneti, 2 dei quali situati nella provincia di Perugia e 2 nella provincia di Terni. Il rilievo della gravità della malattia è stato effettuato classifi cando le piante in tre categorie: piante con sintomi cronici (tigrature fogliari e/o punteggiature nere sugli acini); piante con sintomi acuti (disseccamenti dei tralci e/o dei grappoli), e piante con sintomi cronici e acuti. I risultati delle osservazioni hanno evidenziato un’incidenza variabile da un minimo del 16,2% (località Baschi) a un massimo del 30,8% (località Sant’Apollinare), in linea, sostanzialmente, con l’incidenza media nazionale, attestata intorno al 20%.. I dati rilevati confermano anche la gravità del mal dell’esca in Umbria, gravità attestata anche dal fatto che nel legno del tronco di viti asintomatiche nel 2007, prelevate a caso e sezionate longitudinalmente, era ben evidente la presenza di striature brune, talora associate alla carie bianca. Ciò indica che l’incidenza della malattia è sicuramente superiore a quella risultata nei rilievi del 2007. Confronto varietale Allo scopo di valutare la suscettibilià di cultivar di vite nei confronti del mal dell’esca è stato monitorato un vigneto, situato in località Sant’Apollinare (PG), dove erano presenti 10 diversi vitigni. Fra tutti questi vitigni, il Cabernet Sauvignon è risultato il più suscettibile mentre Montepulciano e Merlot sono risultati i meno suscettibili. I dati relativi alle cultivar Cabernet Sauvignon e Montepulciano confermano quanto già osservato in altre località italiane.
2010
9788882951153
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/146420
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