La conoscenza del fenomeno di diffusione di specie non native è fondamentale per derivare soluzioni per potenziali invasioni biologiche. Le specie invasive producono impatti ecologici su struttura e funzione degli ecosistemi. Le comunità planctoniche sono il risultato dinamico di diverse interazioni tra i vari organismi e tra questi e il loro ambiente. Modificazioni nella composizione e struttura di tali comunità, possono produrre alterazioni a livello ecosistemico con ripercussioni negative anche per l’uomo. Le microalghe sono la base della rete alimentare acquatica e le modificazioni in questo primo livello trofico si riflettono in quelli successivi. È importante quindi raccogliere dati sulla presenza di specie alloctone di microalghe. Negli ecosistemi d’acqua dolce, alcune specie di cianobatteri e diatomee sono esempi di specie di microalghe non native e invasive. L’ eccessiva crescita delle specie di cianobatteri e diatomee planctoniche è tra le principali minacce della risorsa acqua negli shallow lakes. In condizioni favorevoli molte specie di cianobatteri possono diventare dominanti nel fitoplancton e le loro densità raggiungono milioni di cellule per litro. L’aumento di temperatura e i suoi effetti sui regimi di mescolamento dell’acqua, comporta una più alta occorrenza, frequenza e durata delle fioriture cianobatteriche in diverse regioni del pianeta e modificazione di composizione di specie a favore di quelle invasive. Le fioriture di Cylindrospermopsis raciborskii stanno diventando sempre più frequenti nei laghi tropicali e temperati a causa del comportamento invasivo di questa cianoficea filamentosa. La preoccupazione è data dal suo alto potenziale per la produzione di tossine. La costante presenza di C. raciborskii nel lago Trasimeno con densità importanti, dall’estate 1995, suggeriscono una sua stabile colonizzazione di questo biotopo. Negli ecosistemi lotici, in particolare nei fiumi con una velocità di corrente molto elevata, sono presenti poche specie veramente planctoniche, e le comunità associate al substrato rappresentano quindi i principali produttori e i costituenti fotosintetici delle comunità fitobentoniche. Anche nelle comunità microalgali bentoniche degli ecosistemi acquatici umbri è stata registrata nel tempo la presenza di alcune specie di diatomee esotiche, tropicali o invasive, quali Dyadesmis confervacea Kützing 1844 var. confervacea, Reimeria uniseriata Sala, Guerrero e Ferrario 1993, e Didymosphenia geminata (Lyngbye) Schmidt, 1899. Quest’ultima specie, nota per la sua capacità di formare fioriture macroscopiche e per la sua invasività, è stata registrata finora in passato in Umbria in un solo ritrovamento nell’alto Tevere. Dyadesmis confervacea è stata segnalata per la prima volta nel Lago Trasimeno a partire dagli anni ’60, mentre negli altri corpi idrici regionali monitorati risulta attualmente poco abbondante e poco distribuita, Reimeria uniseriata invece è ormai presente in Umbria in numerosi corsi d’acqua e nel lago Trasimeno.

Le microalghe esotiche negli ecosistemi acquatici umbri

Antonia Concetta Elia
Writing – Original Draft Preparation
;
Chiara Todini
Writing – Review & Editing
;
Ambrosius Josef Martin Dörr
Writing – Review & Editing
;
Magara Gabriele;Alessandro Ludovisi;
2019

Abstract

La conoscenza del fenomeno di diffusione di specie non native è fondamentale per derivare soluzioni per potenziali invasioni biologiche. Le specie invasive producono impatti ecologici su struttura e funzione degli ecosistemi. Le comunità planctoniche sono il risultato dinamico di diverse interazioni tra i vari organismi e tra questi e il loro ambiente. Modificazioni nella composizione e struttura di tali comunità, possono produrre alterazioni a livello ecosistemico con ripercussioni negative anche per l’uomo. Le microalghe sono la base della rete alimentare acquatica e le modificazioni in questo primo livello trofico si riflettono in quelli successivi. È importante quindi raccogliere dati sulla presenza di specie alloctone di microalghe. Negli ecosistemi d’acqua dolce, alcune specie di cianobatteri e diatomee sono esempi di specie di microalghe non native e invasive. L’ eccessiva crescita delle specie di cianobatteri e diatomee planctoniche è tra le principali minacce della risorsa acqua negli shallow lakes. In condizioni favorevoli molte specie di cianobatteri possono diventare dominanti nel fitoplancton e le loro densità raggiungono milioni di cellule per litro. L’aumento di temperatura e i suoi effetti sui regimi di mescolamento dell’acqua, comporta una più alta occorrenza, frequenza e durata delle fioriture cianobatteriche in diverse regioni del pianeta e modificazione di composizione di specie a favore di quelle invasive. Le fioriture di Cylindrospermopsis raciborskii stanno diventando sempre più frequenti nei laghi tropicali e temperati a causa del comportamento invasivo di questa cianoficea filamentosa. La preoccupazione è data dal suo alto potenziale per la produzione di tossine. La costante presenza di C. raciborskii nel lago Trasimeno con densità importanti, dall’estate 1995, suggeriscono una sua stabile colonizzazione di questo biotopo. Negli ecosistemi lotici, in particolare nei fiumi con una velocità di corrente molto elevata, sono presenti poche specie veramente planctoniche, e le comunità associate al substrato rappresentano quindi i principali produttori e i costituenti fotosintetici delle comunità fitobentoniche. Anche nelle comunità microalgali bentoniche degli ecosistemi acquatici umbri è stata registrata nel tempo la presenza di alcune specie di diatomee esotiche, tropicali o invasive, quali Dyadesmis confervacea Kützing 1844 var. confervacea, Reimeria uniseriata Sala, Guerrero e Ferrario 1993, e Didymosphenia geminata (Lyngbye) Schmidt, 1899. Quest’ultima specie, nota per la sua capacità di formare fioriture macroscopiche e per la sua invasività, è stata registrata finora in passato in Umbria in un solo ritrovamento nell’alto Tevere. Dyadesmis confervacea è stata segnalata per la prima volta nel Lago Trasimeno a partire dagli anni ’60, mentre negli altri corpi idrici regionali monitorati risulta attualmente poco abbondante e poco distribuita, Reimeria uniseriata invece è ormai presente in Umbria in numerosi corsi d’acqua e nel lago Trasimeno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1471620
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