La globalizzazione dei mercati mondiali dei prodotti vivaistici presuppone ampia libertà di circolazione dei vegetali; tuttavia a questa situazione si contrappongono problematiche di vario ordine, compresa la difficoltà di introdurre piante in quei Paesi dove vigono normative limitanti l'introduzione di materiale vivaistico. A fronte di ciò, interessanti prospettive si intravedono nell'utilizzazione di vegetali micropropagati, in quanto in grado di soddisfare esigenze di ordine sanitario e qualitativo. Tuttavia, l'impiego di materiale micropropagato, prodotto in condizioni di asepsi, poco maneggevole e non idoneo alle consuete pratiche di stoccaggio e di trasporto, nonché sottoposto a rischio di deperimento o danneggiamento durante la movimentazione, sembra presentare dei limiti, soprattutto di tipo economico. In quest'ottica, da alcuni anni, anche presso il Laboratorio di colture in vitro annesso al Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, si sta lavorando per la messa a punto di una tecnologia innovativa in grado di coniugare alcuni vantaggi della moltiplicazione in vitro (elevata efficienza produttiva, omogeneità del materiale vegetale, rapidità del ciclo di propagazione) con la facilità di manipolazione, la possibilità di stoccaggio e la semplificazione nel trasporto dei semi gamici, facendo ricorso alla procedura dell'incapsulamento per la produzione dei semi sintetici.

Una nuova tecnologia vivaistica in vitro

STANDARDI, Alvaro
2009

Abstract

La globalizzazione dei mercati mondiali dei prodotti vivaistici presuppone ampia libertà di circolazione dei vegetali; tuttavia a questa situazione si contrappongono problematiche di vario ordine, compresa la difficoltà di introdurre piante in quei Paesi dove vigono normative limitanti l'introduzione di materiale vivaistico. A fronte di ciò, interessanti prospettive si intravedono nell'utilizzazione di vegetali micropropagati, in quanto in grado di soddisfare esigenze di ordine sanitario e qualitativo. Tuttavia, l'impiego di materiale micropropagato, prodotto in condizioni di asepsi, poco maneggevole e non idoneo alle consuete pratiche di stoccaggio e di trasporto, nonché sottoposto a rischio di deperimento o danneggiamento durante la movimentazione, sembra presentare dei limiti, soprattutto di tipo economico. In quest'ottica, da alcuni anni, anche presso il Laboratorio di colture in vitro annesso al Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, si sta lavorando per la messa a punto di una tecnologia innovativa in grado di coniugare alcuni vantaggi della moltiplicazione in vitro (elevata efficienza produttiva, omogeneità del materiale vegetale, rapidità del ciclo di propagazione) con la facilità di manipolazione, la possibilità di stoccaggio e la semplificazione nel trasporto dei semi gamici, facendo ricorso alla procedura dell'incapsulamento per la produzione dei semi sintetici.
2009
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