È fuor di dubbio che tra le realtà insediative contemporanee sinora più trascurate nell’agenda urbana ci siano le periferie a carattere produttivo, industriale e/o commerciale, nonostante queste mostrino peculiari esigenze di risanamento, riordino, riqualificazione e rifunzionalizzazione. Monofunzionalità, standardizzazione formale, casualità dispositiva, deficit di attrezzature sociali e verde, assieme a relazioni di scambio inefficienti e inquinamento del suolo e dell’aria, rappresentano in genere le criticità più ricorrenti. In un quadro problematico siffatto, l’ipotesi di riqualificazione illustrata nel volume intende proporre un percorso per (ri)abitare gli spazi della produzione, conferendo loro una rinnovata urbanità. A partire da una ricognizione critica delle forme insediative e strutture spaziali, e muovendo da un repertorio delle figure di paesaggio emergenti, il progetto prefigura un’immagine d’insieme al futuro, più riconoscibile e sostenibile. È principalmente alla riqualificazione dello spazio collettivo della strada che viene affidata un’essenziale funzione di volano, capace di riverberare nei vari ambiti attraversati una molteplicità di trasformazioni, operazioni di volta in volta proposte come dispositivi per arrestare il consumo di suolo e migliorare il sistema di deflusso delle acque; per rivitalizzare gli spazi aperti e accrescere la permeabilità del costruito (aprendo recinti e rompendo barriere morfologiche); per segnare margini e/o soglie nel tessuto indifferenziato; per coniugare la rinaturalizzazione delle rive fluviali con la loro fruizione alternativa.

Territori e paesaggi della produzione. Spazi urbani da (ri)abitare.

Camicia Sandra;Santantonio Giulia
2019

Abstract

È fuor di dubbio che tra le realtà insediative contemporanee sinora più trascurate nell’agenda urbana ci siano le periferie a carattere produttivo, industriale e/o commerciale, nonostante queste mostrino peculiari esigenze di risanamento, riordino, riqualificazione e rifunzionalizzazione. Monofunzionalità, standardizzazione formale, casualità dispositiva, deficit di attrezzature sociali e verde, assieme a relazioni di scambio inefficienti e inquinamento del suolo e dell’aria, rappresentano in genere le criticità più ricorrenti. In un quadro problematico siffatto, l’ipotesi di riqualificazione illustrata nel volume intende proporre un percorso per (ri)abitare gli spazi della produzione, conferendo loro una rinnovata urbanità. A partire da una ricognizione critica delle forme insediative e strutture spaziali, e muovendo da un repertorio delle figure di paesaggio emergenti, il progetto prefigura un’immagine d’insieme al futuro, più riconoscibile e sostenibile. È principalmente alla riqualificazione dello spazio collettivo della strada che viene affidata un’essenziale funzione di volano, capace di riverberare nei vari ambiti attraversati una molteplicità di trasformazioni, operazioni di volta in volta proposte come dispositivi per arrestare il consumo di suolo e migliorare il sistema di deflusso delle acque; per rivitalizzare gli spazi aperti e accrescere la permeabilità del costruito (aprendo recinti e rompendo barriere morfologiche); per segnare margini e/o soglie nel tessuto indifferenziato; per coniugare la rinaturalizzazione delle rive fluviali con la loro fruizione alternativa.
2019
978-88-94869-92-7
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