Il saggio ricostruisce l'ambiente culturale della rivista "Firenze e il Mondo", edita da Barbera nel biennio 1948-1949, e segnala i contributi dei suoi maggiori collaboratori (Montale, Savinio, Berto, Guglielmo Alberti, Palazzeschi, Momigliano, Ragghianti, Mila, Dallapiccola, Armando Sapori et alii), privilegiando i testi sconosciuti, o malnoti, anche ai più recenti ed esaustivi repertori bibliografici. Il punto di partenza di questa puntuale contestualizzazione, che utilizza materiale archivistico inedito, è un articolo di Umberto Morra sul volume autobiografico di Osbert Sitwell, edito nel 1948 su "Firenze e il Mondo" e sfuggito alla bibliografia di Morra. Il saggio, sviluppato intorno al nodo di biografia e autobiografismo e all'originale produzione dei Sitwell, documenta attraverso l'analisi dei testi la lettura in lingua e quindi precoce delle opere recensite ma anche la necessità di riconsiderare criticamente la funzione Morra su un asse diacronico più lungo e all'interno di un sistema più complesso, quello del Novecento anglo-toscano, che sugli stessi oggetti produce alti esempi di riflessione, di scrittura e di modernità. Il saggio si conclude sulle "Due orfanelle" e la doppia recensione di Alberto Arbasino a Edith Sitwell e Harold Acton.
Novecento anglo-toscano. English eccentrics e Umberto Morra di Lavriano
Silvia Chessa
2021
Abstract
Il saggio ricostruisce l'ambiente culturale della rivista "Firenze e il Mondo", edita da Barbera nel biennio 1948-1949, e segnala i contributi dei suoi maggiori collaboratori (Montale, Savinio, Berto, Guglielmo Alberti, Palazzeschi, Momigliano, Ragghianti, Mila, Dallapiccola, Armando Sapori et alii), privilegiando i testi sconosciuti, o malnoti, anche ai più recenti ed esaustivi repertori bibliografici. Il punto di partenza di questa puntuale contestualizzazione, che utilizza materiale archivistico inedito, è un articolo di Umberto Morra sul volume autobiografico di Osbert Sitwell, edito nel 1948 su "Firenze e il Mondo" e sfuggito alla bibliografia di Morra. Il saggio, sviluppato intorno al nodo di biografia e autobiografismo e all'originale produzione dei Sitwell, documenta attraverso l'analisi dei testi la lettura in lingua e quindi precoce delle opere recensite ma anche la necessità di riconsiderare criticamente la funzione Morra su un asse diacronico più lungo e all'interno di un sistema più complesso, quello del Novecento anglo-toscano, che sugli stessi oggetti produce alti esempi di riflessione, di scrittura e di modernità. Il saggio si conclude sulle "Due orfanelle" e la doppia recensione di Alberto Arbasino a Edith Sitwell e Harold Acton.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.