L’Autore, con il presente lavoro, si propone di analizzare il pensiero di Domenico Rubino con riguardo alle principali questioni inerenti la responsabilità del venditore per rovina o gravi difetti di «immobili da costruire», anche al fine di appurare se le intuizioni del Maestro, espresse soprattutto nello studio della disciplina codicistica dell’appalto, possono rivelarsi utili all’interprete contemporaneo che, nella materia in esame, è chiamato a confrontarsi con una normativa recentemente emanata nel nostro ordinamento allo scopo di assicurare adeguata protezione all’acquirente di questo particolare tipo di beni. Il d.lg. 20 giugno 2005, n. 122, sul presupposto che in tali fattispecie contrattuali l’acquirente deve considerarsi a priori contrante debole, è intervenuto su vari profili, introducendo, in particolare, una pluralità di meccanismi di tutela a favore dell’acquirente, che si caratterizzano per il predisporre diverse gradazioni di protezione a seconda che il contratto riguardi un immobile da costruire semplicemente acquistato o, invece, un immobile da costruire e da destinare ad abitazione principale propria e/o dei propri familiari. L’Autore, prima di porre in rilievo la valenza anticipatrice del pensiero del Maestro, proiettandola nella lettura attuale della nuova disciplina, ripercorre, sempre nel prisma delle Sue riflessioni, le principali implicazioni di ordine pratico poste, in tema di appalto, dall’art. 1669 c.c., che lo portano a concludere che le osservazioni svolte da Rubino risultano essere state di grande rilevanza nell’interpretazione dei vari profili su cui poggia tale disposizione. Pertanto, dalle intuizioni ed affermazioni del Maestro, già largamente riprese dalla dottrina e dalla giurisprudenza formatasi in tema di appalto, può trarre utile ausilio anche l’interprete contemporaneo, chiamato a rendere effettive le istanze di tutela sottese al recente art. 4 del d.lg. n. 122 del 2005.

Il regime della responsabilità del "venditore" di immobili da costruire per rovina o gravi difetti

MEZZASOMA, Lorenzo
2009

Abstract

L’Autore, con il presente lavoro, si propone di analizzare il pensiero di Domenico Rubino con riguardo alle principali questioni inerenti la responsabilità del venditore per rovina o gravi difetti di «immobili da costruire», anche al fine di appurare se le intuizioni del Maestro, espresse soprattutto nello studio della disciplina codicistica dell’appalto, possono rivelarsi utili all’interprete contemporaneo che, nella materia in esame, è chiamato a confrontarsi con una normativa recentemente emanata nel nostro ordinamento allo scopo di assicurare adeguata protezione all’acquirente di questo particolare tipo di beni. Il d.lg. 20 giugno 2005, n. 122, sul presupposto che in tali fattispecie contrattuali l’acquirente deve considerarsi a priori contrante debole, è intervenuto su vari profili, introducendo, in particolare, una pluralità di meccanismi di tutela a favore dell’acquirente, che si caratterizzano per il predisporre diverse gradazioni di protezione a seconda che il contratto riguardi un immobile da costruire semplicemente acquistato o, invece, un immobile da costruire e da destinare ad abitazione principale propria e/o dei propri familiari. L’Autore, prima di porre in rilievo la valenza anticipatrice del pensiero del Maestro, proiettandola nella lettura attuale della nuova disciplina, ripercorre, sempre nel prisma delle Sue riflessioni, le principali implicazioni di ordine pratico poste, in tema di appalto, dall’art. 1669 c.c., che lo portano a concludere che le osservazioni svolte da Rubino risultano essere state di grande rilevanza nell’interpretazione dei vari profili su cui poggia tale disposizione. Pertanto, dalle intuizioni ed affermazioni del Maestro, già largamente riprese dalla dottrina e dalla giurisprudenza formatasi in tema di appalto, può trarre utile ausilio anche l’interprete contemporaneo, chiamato a rendere effettive le istanze di tutela sottese al recente art. 4 del d.lg. n. 122 del 2005.
2009
9788849518511
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/150196
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