Il largo impiego di leghe metalliche ad alto contenuto di nichel nel campo ortodontico ha destato preoccupazione per l’elevata incidenza di casi di reazioni allergiche a tale metallo.L’incidenza della sensibilizzazione allergica al nichel è in costante aumento provocando una patologia cutanea ed extracutanea estremamente varia nei suoi aspetti clinici. Il ruolo del nikel nelle manifestazioni allergiche è in ascesa, si stima che siano sensibili a tale metallo dall’8 al 15% delle donne e dall’1 al 3% degli uomini che vivono in paesi Europei; ovviamente le percentuali possono variare in funzione delle fasce d’età e quindi delle abitudini. Sorgenti di questo metallo sono: monete,gioielleria,alimenti, cosmesi e apparecchi ortodontici. I soggetti N-sinsibili possono soffrire di dermatiti allergiche da contatto; o manifestare, eczema e/o orticaria. In questi pazienti, il trattamento con agenti NI-chelanti dimostra la riduzione dei sintomi allergici. E’ ovviamente probabile che vi sia una predisposizione genetica allo sviluppo di questo disturbo, ma è altrettanto chiaro che vi è un evento scatenante, cioè la sensibilizzazione.Di qui l’importanza di produrre prodotti nickel-free: per evitare crisi allergiche nelle persone già sensibili ma anche la sensibilizzazione di chi ancora non lo è. Alla luce di questi dati è evidente come debba essere prestata estrema attenzione ai problemi dell’allergia degli apparecchi ortodontici.Questo studio si propone di valutare il comportamento di due tipi di leghe metalliche non contenenti nichel impiegate per la costruzione di fili ortodontici, in pazienti con nota ipersensibilità al metallo,paragonandolo a quello di due fili convenzionali in nichel-titanio e in acciaio inossidabile 18/8.Le prove,eseguite sia su pazienti normali che su pazienti allergici, consistono nel definire,dopo l’applicazione in bocca die fili,la risposta della gengiva,sia attraverso l’esame obbiettivo che attraverso l’analisi al microscopio elettronicoa trasmissione (TEM) e al microscopio ottico (MO).

Comportamento delle leghe metalliche prive di nichel in soggetti allergici: prove in vivo

LOMURNO, Giuseppe
2008

Abstract

Il largo impiego di leghe metalliche ad alto contenuto di nichel nel campo ortodontico ha destato preoccupazione per l’elevata incidenza di casi di reazioni allergiche a tale metallo.L’incidenza della sensibilizzazione allergica al nichel è in costante aumento provocando una patologia cutanea ed extracutanea estremamente varia nei suoi aspetti clinici. Il ruolo del nikel nelle manifestazioni allergiche è in ascesa, si stima che siano sensibili a tale metallo dall’8 al 15% delle donne e dall’1 al 3% degli uomini che vivono in paesi Europei; ovviamente le percentuali possono variare in funzione delle fasce d’età e quindi delle abitudini. Sorgenti di questo metallo sono: monete,gioielleria,alimenti, cosmesi e apparecchi ortodontici. I soggetti N-sinsibili possono soffrire di dermatiti allergiche da contatto; o manifestare, eczema e/o orticaria. In questi pazienti, il trattamento con agenti NI-chelanti dimostra la riduzione dei sintomi allergici. E’ ovviamente probabile che vi sia una predisposizione genetica allo sviluppo di questo disturbo, ma è altrettanto chiaro che vi è un evento scatenante, cioè la sensibilizzazione.Di qui l’importanza di produrre prodotti nickel-free: per evitare crisi allergiche nelle persone già sensibili ma anche la sensibilizzazione di chi ancora non lo è. Alla luce di questi dati è evidente come debba essere prestata estrema attenzione ai problemi dell’allergia degli apparecchi ortodontici.Questo studio si propone di valutare il comportamento di due tipi di leghe metalliche non contenenti nichel impiegate per la costruzione di fili ortodontici, in pazienti con nota ipersensibilità al metallo,paragonandolo a quello di due fili convenzionali in nichel-titanio e in acciaio inossidabile 18/8.Le prove,eseguite sia su pazienti normali che su pazienti allergici, consistono nel definire,dopo l’applicazione in bocca die fili,la risposta della gengiva,sia attraverso l’esame obbiettivo che attraverso l’analisi al microscopio elettronicoa trasmissione (TEM) e al microscopio ottico (MO).
2008
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/175504
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