Uno degli orientamenti culturali di Geologia e Turismo è rappresentato dalla Geologia Urbana che permette di elaborare cartografie, finalizzate al rilevamento degli elementi litologici dell’edificato urbano. L’obiettivo è trasmettere ad un’utenza, sempre più ampia e motivata, ed attraverso un linguaggio divulgativo, condivisibile e rigorosamente scientifico, i contenuti delle Scienze della Terra riconoscibili nel tessuto urbano. Le pietre “raccontano le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dei loro territori”, le vicende paleogeografiche o storiche, i processi morfogenetici che hanno reso disponibile la materia prima per le diverse tipoligie edilizie e che i primi abitanti dei luoghi hanno messo in opera. La complessità litologica e geomorfologica umbra consente di avere a disposizione un’estrema variabilità nell’uso dei materiali che vanno dai calcari dell’Appennino, ai ciottoli dei diversi paleodelta plio-pleistocenici marini e continentali, fino ai tufi di Orvieto e dintorni. Nasce così, in Umbria, in collaborazione con la Regione Umbria, il “Progetto cartografico di Geologia Urbana” finalizzato alla realizzazione di cartografie di questo tipo, per tutti i centri storici di maggio rilievo della regione. La geologia delle città, è strumento di comunicazione scientifica e didattica di grande interesse e potenzialità sotto il profilo geoturistico e, allo stato attuale, lo stato d’avanzamento dei lavori ha riguardato i centri di Perugia, Spello, Spoleto e Città di Castello. La percezione del paleodelta di Perugia, riconoscibile in insoliti “affioramenti urbani” dei depositi del top-set dell’antica morfoscultura, gli specchi della Fontana Maggiore realizzati con le rocce della Formazione del Rosso Ammonitico della Serie Umbro-Marchigiana, ma anche con il Rosso di Verona o l’esotico Marmo di Marmara, la certa provenienza del Travertino dell’Arco Etrusco da una località presso Perugia o la zonazione lito-architettonica del Cassero di Porta S. Angelo contribuiscono a delineare uno scenario geologico dei luoghi di grande valore scientifico, ma costituiscono allo stesso tempo un’insospettata e valida risorsa economico-culturale. Una “passeggiata in città”, secondo l’approccio della Geologia Urbana, consente di stimolare insolita curiosità nei turisti per i luoghi visitati e nuovo interesse negli abitanti per quelli quotidiani, di ritrovare il “senso d’appartenenza” al territorio e scoprire, non solo visivamente ma culturalmente, la propria “città nascosta”.

Il PROGETTO CARTOGRAFICO DI GEOLOGIA URBANA IN UMBRIA

GREGORI, Lucilia
2009

Abstract

Uno degli orientamenti culturali di Geologia e Turismo è rappresentato dalla Geologia Urbana che permette di elaborare cartografie, finalizzate al rilevamento degli elementi litologici dell’edificato urbano. L’obiettivo è trasmettere ad un’utenza, sempre più ampia e motivata, ed attraverso un linguaggio divulgativo, condivisibile e rigorosamente scientifico, i contenuti delle Scienze della Terra riconoscibili nel tessuto urbano. Le pietre “raccontano le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dei loro territori”, le vicende paleogeografiche o storiche, i processi morfogenetici che hanno reso disponibile la materia prima per le diverse tipoligie edilizie e che i primi abitanti dei luoghi hanno messo in opera. La complessità litologica e geomorfologica umbra consente di avere a disposizione un’estrema variabilità nell’uso dei materiali che vanno dai calcari dell’Appennino, ai ciottoli dei diversi paleodelta plio-pleistocenici marini e continentali, fino ai tufi di Orvieto e dintorni. Nasce così, in Umbria, in collaborazione con la Regione Umbria, il “Progetto cartografico di Geologia Urbana” finalizzato alla realizzazione di cartografie di questo tipo, per tutti i centri storici di maggio rilievo della regione. La geologia delle città, è strumento di comunicazione scientifica e didattica di grande interesse e potenzialità sotto il profilo geoturistico e, allo stato attuale, lo stato d’avanzamento dei lavori ha riguardato i centri di Perugia, Spello, Spoleto e Città di Castello. La percezione del paleodelta di Perugia, riconoscibile in insoliti “affioramenti urbani” dei depositi del top-set dell’antica morfoscultura, gli specchi della Fontana Maggiore realizzati con le rocce della Formazione del Rosso Ammonitico della Serie Umbro-Marchigiana, ma anche con il Rosso di Verona o l’esotico Marmo di Marmara, la certa provenienza del Travertino dell’Arco Etrusco da una località presso Perugia o la zonazione lito-architettonica del Cassero di Porta S. Angelo contribuiscono a delineare uno scenario geologico dei luoghi di grande valore scientifico, ma costituiscono allo stesso tempo un’insospettata e valida risorsa economico-culturale. Una “passeggiata in città”, secondo l’approccio della Geologia Urbana, consente di stimolare insolita curiosità nei turisti per i luoghi visitati e nuovo interesse negli abitanti per quelli quotidiani, di ritrovare il “senso d’appartenenza” al territorio e scoprire, non solo visivamente ma culturalmente, la propria “città nascosta”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/40088
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