Negli anni ’60 del secolo scorso le aziende agricole si sono caratterizzate per un notevole dinamismo che ha determinato tra le altre cose, in molte aree agricole e rurali, un considerevole incremento del patrimonio edilizio aziendale, mediante la realizzazione di superfici e volumi costituenti unità edilizie utilizzate sia per le attività di tipo produttivo che per le attività di servizio. Di conseguenza ed in particolare nel paesaggio agrario sono comparsi nuovi segni. Oggigiorno tali segni e forme, anche se presenti fisicamente, risultano essere in molti casi non utilizzati in dipendenza sia di una situazione economica e/o tecnologica che con il passare degli anni si sono modificate e di conseguenza soggette a degrado. Se andiamo ad analizzare nello specifico la tematica, possiamo altresì notare come molte delle suddette realizzazioni potrebbero al momento essere rivitalizzate in modo tale da poter soddisfare le esigenze attuali e, nel contempo, continuare perciò a rappresentare segno e documentazione storica di una fase economico-produttiva agricola trascorsa, anche se relativa ad epoca recente. Nel presente lavoro si riportano esempi significativi per il reimpiego in attività produttive di un patrimonio edilizio agricolo che si trova in normale stato di conservazione per quanto attiene l’aspetto strutturale ed architettonico, ma che necessita di interventi di adeguamento di tipo funzionale e nella dotazione di impianti ed attrezzature per renderlo efficiente ed adeguato alla nuova utilizzazione proposta anche in considerazione delle nuove esigenze connesse in particolare al benessere animale ed alla sicurezza ed organizzazione del lavoro. Di conseguenza si pongono anche le condizioni per la permanenza in attività di una azienda agrozootecnica e ciò costituisce fattore di stabilità e valorizzazione del territorio e mantenimento delle caratteristiche particolari del paesaggio agrario.

Recupero di edifici produttivi agricoli e valorizzazione del territorio

BORGHI, Piero
2012

Abstract

Negli anni ’60 del secolo scorso le aziende agricole si sono caratterizzate per un notevole dinamismo che ha determinato tra le altre cose, in molte aree agricole e rurali, un considerevole incremento del patrimonio edilizio aziendale, mediante la realizzazione di superfici e volumi costituenti unità edilizie utilizzate sia per le attività di tipo produttivo che per le attività di servizio. Di conseguenza ed in particolare nel paesaggio agrario sono comparsi nuovi segni. Oggigiorno tali segni e forme, anche se presenti fisicamente, risultano essere in molti casi non utilizzati in dipendenza sia di una situazione economica e/o tecnologica che con il passare degli anni si sono modificate e di conseguenza soggette a degrado. Se andiamo ad analizzare nello specifico la tematica, possiamo altresì notare come molte delle suddette realizzazioni potrebbero al momento essere rivitalizzate in modo tale da poter soddisfare le esigenze attuali e, nel contempo, continuare perciò a rappresentare segno e documentazione storica di una fase economico-produttiva agricola trascorsa, anche se relativa ad epoca recente. Nel presente lavoro si riportano esempi significativi per il reimpiego in attività produttive di un patrimonio edilizio agricolo che si trova in normale stato di conservazione per quanto attiene l’aspetto strutturale ed architettonico, ma che necessita di interventi di adeguamento di tipo funzionale e nella dotazione di impianti ed attrezzature per renderlo efficiente ed adeguato alla nuova utilizzazione proposta anche in considerazione delle nuove esigenze connesse in particolare al benessere animale ed alla sicurezza ed organizzazione del lavoro. Di conseguenza si pongono anche le condizioni per la permanenza in attività di una azienda agrozootecnica e ciò costituisce fattore di stabilità e valorizzazione del territorio e mantenimento delle caratteristiche particolari del paesaggio agrario.
2012
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