Le carte topografiche contengono riferimenti toponomastici che, nel quadro di una lettura geomorfologica del territorio, si rivelano preziosi elementi interpretativi di supporto ai dati di campagna che, tradizionalmente, vengono raccolti nel rilevamento finalizzato alla ricerca geologica. Il presente elaborato individua una serie di toponimi nel territorio umbro, in aree particolarmente significative dal punto di vista geomorfologico-ambientale, e che risultano chiaramente correlabili a processi e forme che ne hanno modellato il paesaggio: si collegano, infatti, a litotipi in affioramento, a depositi di copertura, a processi morfogenetici e morfosculture derivate. Quando l’evoluzione geomorfologica di un’area si realizza attraverso specifici e ben localizzati processi, le forme che ne conseguono risultano talmente evidenti e “percepibili” da condizionare la toponomastica locale. Un morfotipo o un’associazione di forme, talora, ha un’elevata diffusione areale e l’uso del toponimo che le descrive viene reiterato anche in altre zone, fornendo un significato univoco e acquisendo un interessante valore scientifico. Le informazioni desumibili dalla lettura delle carte topografiche (andamento delle curve di livello, del pattern idrografico, ecc.) non rappresentano, in alcuni casi, sufficienti elementi diagnostici per interpretare il modellato superficiale in chiave geologica-geomorfologia, mentre la toponomastica fornisce interessanti, e talora, insospettati indizi di processi morfogenetici passati poco o nulla conservativi. I toponimi individuati in alcune zone umbre, infatti, testimoniano fenomeni di instabilità lungo i versanti, il diverso regime e carico solido dei corsi d’acqua (renaro) o i diversi litotipi affioranti (pantano). Il confronto tra i toponimi individuati in una acquisizione cartografica multiscalare e multitemporale è, inoltre, un prezioso strumento per la comprensione dell’evoluzione paleogeografico-ambientale e antropica di una zona. Una presenza umana, infatti, storicamente consolidata in un territorio, ne riconosce le caratteristiche naturali più evidenti, in quanto le subisce e/o le controlla (fenomeni franosi, di esondazione, ecc.) e le trasmette, pertanto, attraverso i toponimi nella cartografia.

Morfotipi, processi morfogenetici ed evolutivi legati ad alcuni toponimi dell’Umbria

MELELLI, Laura
2007

Abstract

Le carte topografiche contengono riferimenti toponomastici che, nel quadro di una lettura geomorfologica del territorio, si rivelano preziosi elementi interpretativi di supporto ai dati di campagna che, tradizionalmente, vengono raccolti nel rilevamento finalizzato alla ricerca geologica. Il presente elaborato individua una serie di toponimi nel territorio umbro, in aree particolarmente significative dal punto di vista geomorfologico-ambientale, e che risultano chiaramente correlabili a processi e forme che ne hanno modellato il paesaggio: si collegano, infatti, a litotipi in affioramento, a depositi di copertura, a processi morfogenetici e morfosculture derivate. Quando l’evoluzione geomorfologica di un’area si realizza attraverso specifici e ben localizzati processi, le forme che ne conseguono risultano talmente evidenti e “percepibili” da condizionare la toponomastica locale. Un morfotipo o un’associazione di forme, talora, ha un’elevata diffusione areale e l’uso del toponimo che le descrive viene reiterato anche in altre zone, fornendo un significato univoco e acquisendo un interessante valore scientifico. Le informazioni desumibili dalla lettura delle carte topografiche (andamento delle curve di livello, del pattern idrografico, ecc.) non rappresentano, in alcuni casi, sufficienti elementi diagnostici per interpretare il modellato superficiale in chiave geologica-geomorfologia, mentre la toponomastica fornisce interessanti, e talora, insospettati indizi di processi morfogenetici passati poco o nulla conservativi. I toponimi individuati in alcune zone umbre, infatti, testimoniano fenomeni di instabilità lungo i versanti, il diverso regime e carico solido dei corsi d’acqua (renaro) o i diversi litotipi affioranti (pantano). Il confronto tra i toponimi individuati in una acquisizione cartografica multiscalare e multitemporale è, inoltre, un prezioso strumento per la comprensione dell’evoluzione paleogeografico-ambientale e antropica di una zona. Una presenza umana, infatti, storicamente consolidata in un territorio, ne riconosce le caratteristiche naturali più evidenti, in quanto le subisce e/o le controlla (fenomeni franosi, di esondazione, ecc.) e le trasmette, pertanto, attraverso i toponimi nella cartografia.
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