Il lavoro, muovendo dallo studio dei contratti dell’intermediazione finanziaria, affronta alcuni profili dell’attuale dibattito sul sistema dei rimedi individuali del diritto civile e sviluppa tesi innovative rispetto alle posizioni tradizionali. Attraverso l’esame del vasto panorama degli strumenti rimediali, l’Autrice contribuisce a porre in crisi la stabilità di concetti e nozioni che sembravano da tempo acquisiti. Il lavoro, ponendosi in termini critici nei confronti della dottrina tradizionale e della giurisprudenza di legittimità, sviluppa una tecnica rimediale non più basata su forme di tutela cristallizzate dalla legge, ma su misure flessibili, ritagliate attorno alla realtà degli interessi giuridicamente protetti e, di volta in volta, disattesi. In questa direzione, l'Autrice perfeziona il percorso della moderna dottrina che tende a lasciare al giudice un’ampia discrezionalità nella determinazione e nella scelta dei rimedi a tutela degli interessi lesi. Superando la rigida contrapposizione tra norme di validità e norme di comportamento, la monografia critica, in modo costruttivo, la posizione sostenuta dalla Corte di Cassazione (n. 26724 e n. 26725 del 2007 e n. 3773 del 2009), che, in base alla contrapposizione fra norme di validità e norme di comportamento, ha escluso, in modo categorico, la possibilità che dalla violazione di norme di comportamento possa derivare la nullità del contratto. Attraverso la rielaborazione di autorevole interpretazione dottrinale, l’Autrice conclude che la violazione delle regole dell’attività, che sono talora di diritto positivo, talaltra, di diritto effettivo, è in grado di produrre conseguenze diverse, che non si risolvono esclusivamente sul piano risarcitorio, potendo riverberarsi, in presenza di dati presupposti, anche sul piano della validità del contratto. Il risultato cui giunge l'Autrice non è la creazione di nuovi dogmi che andrebbero a sostituirsi a quelli tradizionali, ma la critica delle “categorie precostituite” e la rivisitazione delle stesse alla luce dei principi generali, allo scopo di fornire indicazioni utili alla comprensione della realtà e alla soluzione dei problemi giuridici.

Profili di tutela individuale dell'investitore tra nullità e responsabilità civile

VALONGO, Alessia
2012

Abstract

Il lavoro, muovendo dallo studio dei contratti dell’intermediazione finanziaria, affronta alcuni profili dell’attuale dibattito sul sistema dei rimedi individuali del diritto civile e sviluppa tesi innovative rispetto alle posizioni tradizionali. Attraverso l’esame del vasto panorama degli strumenti rimediali, l’Autrice contribuisce a porre in crisi la stabilità di concetti e nozioni che sembravano da tempo acquisiti. Il lavoro, ponendosi in termini critici nei confronti della dottrina tradizionale e della giurisprudenza di legittimità, sviluppa una tecnica rimediale non più basata su forme di tutela cristallizzate dalla legge, ma su misure flessibili, ritagliate attorno alla realtà degli interessi giuridicamente protetti e, di volta in volta, disattesi. In questa direzione, l'Autrice perfeziona il percorso della moderna dottrina che tende a lasciare al giudice un’ampia discrezionalità nella determinazione e nella scelta dei rimedi a tutela degli interessi lesi. Superando la rigida contrapposizione tra norme di validità e norme di comportamento, la monografia critica, in modo costruttivo, la posizione sostenuta dalla Corte di Cassazione (n. 26724 e n. 26725 del 2007 e n. 3773 del 2009), che, in base alla contrapposizione fra norme di validità e norme di comportamento, ha escluso, in modo categorico, la possibilità che dalla violazione di norme di comportamento possa derivare la nullità del contratto. Attraverso la rielaborazione di autorevole interpretazione dottrinale, l’Autrice conclude che la violazione delle regole dell’attività, che sono talora di diritto positivo, talaltra, di diritto effettivo, è in grado di produrre conseguenze diverse, che non si risolvono esclusivamente sul piano risarcitorio, potendo riverberarsi, in presenza di dati presupposti, anche sul piano della validità del contratto. Il risultato cui giunge l'Autrice non è la creazione di nuovi dogmi che andrebbero a sostituirsi a quelli tradizionali, ma la critica delle “categorie precostituite” e la rivisitazione delle stesse alla luce dei principi generali, allo scopo di fornire indicazioni utili alla comprensione della realtà e alla soluzione dei problemi giuridici.
2012
8814176205
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