Il libro affronta per la prima volta una ricognizione storico-critica sulle presenze toscane nelle Marche, regione che del pluralismo linguistico e della recettività dal punto di vista culturale ha fatto il tratto distintivo della propria identità. In un periodo compreso tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Seicento, ebbero luogo gli episodi di maggior rilevanza del dialogo artistico tra le due regioni, analizzati nel volume da vari saggi riguardanti tematiche specifiche: il contesto quattrocentesco della civiltà urbinate, la miniatura fiorentina nella biblioteca di Federico da Montefeltro, Piero della Francesca e Luca Signorelli nelle Marche, la scultura toscana e le terrecotte invetriate in territorio marchigiano, l'apporto della pittura toscana tra Cinque e Seicento alla civiltà figurativa della regione adriatica. Quest'ultimo argomento, incentrato sulle figure di Andrea Boscoli e Orazio Gentileschi, ma costruito tramite una rete di relazioni che coinvolgono anche la poesia, la musica, la scienza, restituisce il quadro di un tessuto variegato e articolato in diverse scuole locali, vivacizzate dalle presenze toscane, che tornano a differenziarsi nelle Marche dopo l'unificazione della Maniera.
Marche e Toscana Terre di grandi maestri tra Quattro e Seicento
Blasio, Silvia
2007
Abstract
Il libro affronta per la prima volta una ricognizione storico-critica sulle presenze toscane nelle Marche, regione che del pluralismo linguistico e della recettività dal punto di vista culturale ha fatto il tratto distintivo della propria identità. In un periodo compreso tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Seicento, ebbero luogo gli episodi di maggior rilevanza del dialogo artistico tra le due regioni, analizzati nel volume da vari saggi riguardanti tematiche specifiche: il contesto quattrocentesco della civiltà urbinate, la miniatura fiorentina nella biblioteca di Federico da Montefeltro, Piero della Francesca e Luca Signorelli nelle Marche, la scultura toscana e le terrecotte invetriate in territorio marchigiano, l'apporto della pittura toscana tra Cinque e Seicento alla civiltà figurativa della regione adriatica. Quest'ultimo argomento, incentrato sulle figure di Andrea Boscoli e Orazio Gentileschi, ma costruito tramite una rete di relazioni che coinvolgono anche la poesia, la musica, la scienza, restituisce il quadro di un tessuto variegato e articolato in diverse scuole locali, vivacizzate dalle presenze toscane, che tornano a differenziarsi nelle Marche dopo l'unificazione della Maniera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.