Il Liber de Caesaribus di Sesto Aurelio Vittore, storico romano di origine africana, vissuto nel IV sec. d.C. (fu praefectus urbi nel 389), ripercorre, attraverso le brevi biografia dei suoi imperatori, la storia dell’impero Romano da Augusto fino a Costanzo II. La concordanza, interamente lemmatizzata, con gli omografi accuratamente distinti, e organizzata secondo il metodo KWIC (Key word in context), con una porzione di testo contenente, salvo l’eventuale segno di punteggiatura forte che precede o segue la forma di riferimento, fino ad un massimo di 11 elementi, è basata sull’edizione di Fr. Pichlmayr, Sex. Aurelii Victoris Liber de Caesaribus (editio stereotypa a cura di R. Gruendel), Leipzig 1970. La concordanza è accompagnata da una serie di indici contenenti un conspectus delle diverse lezioni dell’edizione di Pichlmayr rispetto a quelle dell'edizione di P. Dufraigne, Paris, 1975 (collection Budé), l'elenco dei luoghi corrott, delle lacune, delle parole espunte, delle congetture e degli emendamenti presenti nel testo dell'opera, i’indicazione di tutti i nomi propri presenti nell'opera, con notazioni che ne permettono l’identificazione, informazioni di natura statistica quali la frequenza dei lemmi, la loro frequenza decrescente, la frequenza delle singole forme, con distinzione degli omografi, e la loro frequenza decrescente, nonché la frequenza dei lemmi e delle forme greche, oltre all’indice alfabetico delle forme terminanti per enclitica.

Aurelii Victoris Liber de Caesaribus Concordantiae et Indices

CARDINALI, Luca
2012

Abstract

Il Liber de Caesaribus di Sesto Aurelio Vittore, storico romano di origine africana, vissuto nel IV sec. d.C. (fu praefectus urbi nel 389), ripercorre, attraverso le brevi biografia dei suoi imperatori, la storia dell’impero Romano da Augusto fino a Costanzo II. La concordanza, interamente lemmatizzata, con gli omografi accuratamente distinti, e organizzata secondo il metodo KWIC (Key word in context), con una porzione di testo contenente, salvo l’eventuale segno di punteggiatura forte che precede o segue la forma di riferimento, fino ad un massimo di 11 elementi, è basata sull’edizione di Fr. Pichlmayr, Sex. Aurelii Victoris Liber de Caesaribus (editio stereotypa a cura di R. Gruendel), Leipzig 1970. La concordanza è accompagnata da una serie di indici contenenti un conspectus delle diverse lezioni dell’edizione di Pichlmayr rispetto a quelle dell'edizione di P. Dufraigne, Paris, 1975 (collection Budé), l'elenco dei luoghi corrott, delle lacune, delle parole espunte, delle congetture e degli emendamenti presenti nel testo dell'opera, i’indicazione di tutti i nomi propri presenti nell'opera, con notazioni che ne permettono l’identificazione, informazioni di natura statistica quali la frequenza dei lemmi, la loro frequenza decrescente, la frequenza delle singole forme, con distinzione degli omografi, e la loro frequenza decrescente, nonché la frequenza dei lemmi e delle forme greche, oltre all’indice alfabetico delle forme terminanti per enclitica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1011206
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