Il saggio prende in considerazione lo sviluppo della pittura di paesaggio principalmente in aree geografiche diverse da Roma: in Emilia Guercino elaborò una visione della natura in chiave romantica ed emotiva, in Toscana, grazie al granduca Cosimo II dei Medici, Callot e Filippo Napoletano svilupparono una concezione realistica del paesaggio. Altri aspetti non secondari sono la concezione pittoresca di Salvator Rosa, cupa e drammatica e il paesaggio barocco di Pietro da Cortona e Gaspard Dughet, per i quali la natura è organismo vivente in continua trasformazione, intesa coe spettacolo naturale reso con pittura spesso veloce e compendiaria.
Variazioni sul tema. Aspetti della pittura di paesaggio in Italia nel Seicento.
Blasio, Silvia
2002
Abstract
Il saggio prende in considerazione lo sviluppo della pittura di paesaggio principalmente in aree geografiche diverse da Roma: in Emilia Guercino elaborò una visione della natura in chiave romantica ed emotiva, in Toscana, grazie al granduca Cosimo II dei Medici, Callot e Filippo Napoletano svilupparono una concezione realistica del paesaggio. Altri aspetti non secondari sono la concezione pittoresca di Salvator Rosa, cupa e drammatica e il paesaggio barocco di Pietro da Cortona e Gaspard Dughet, per i quali la natura è organismo vivente in continua trasformazione, intesa coe spettacolo naturale reso con pittura spesso veloce e compendiaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.