Il volume ha ad oggetto le notazioni riguardanti la regolazione del sistema bancario e finanziario statunitense, con particolare riferimento agli effetti indotti dai principali interventi di riforma dell’ordinamento dei mercati approvati nell’ultimo decennio. In particolare, la medesima attività di approfondimento ha avuto come oggetto le vicende che, a partire dai primi anni 2000, hanno indotto il legislatore statunitense, parallelamente a quanto avvenuto nei principali ordinamenti a capitalismo avanzato, ad approvare interventi di riforma della disciplina dei mercati finanziari, motivati dapprima dalla necessità di reagire agli effetti delle crisi dei mercati, indotte prima dai gravi scandali societari verificatisi a partire dal 2001 e, successivamente, dalla serie di dissesti di grandi istituzioni bancarie e finanziarie, la cui diffusione sistemica, ha determinato l’insorgenza di seri rischi per la stabilità dei medesimi sistemi capitalistici interessati dalla crisi (sia per gli effetti recessivi sul piano dell’economia reale, che per i riflessi sul debito pubblico degli stessi paesi). Una tendenza che evidenzia, dunque, nello stesso ordinamento statunitense, da una parte, il permanente collegamento funzionale tra episodi di crisi dei mercati finanziari e interventi di riforma della regulation dei medesimi e, dall’altra, la tendenza in corso verso il consolidamento di una fase di incremento della regolazione, dopo un precedente periodo, connotato, invece, dalla liberalizzazione e deregolamentazione del sistema finanziario. A tale tendenza alla re-regultion dei mercati, si accompagnano poi riferimenti all’intenso dibattito dottrinale riguardante gli effetti delle crisi in atto sul futuro del capitalismo e sulla conformazione dei rapporti tra potere pubblico ed economia, in quanto connotati dalla rinnovata crescita del ruolo interventista dello Stato.
Crisi finanziarie e regulation dei mercati negli Stati Uniti d’America
PIERINI, Andrea
2012
Abstract
Il volume ha ad oggetto le notazioni riguardanti la regolazione del sistema bancario e finanziario statunitense, con particolare riferimento agli effetti indotti dai principali interventi di riforma dell’ordinamento dei mercati approvati nell’ultimo decennio. In particolare, la medesima attività di approfondimento ha avuto come oggetto le vicende che, a partire dai primi anni 2000, hanno indotto il legislatore statunitense, parallelamente a quanto avvenuto nei principali ordinamenti a capitalismo avanzato, ad approvare interventi di riforma della disciplina dei mercati finanziari, motivati dapprima dalla necessità di reagire agli effetti delle crisi dei mercati, indotte prima dai gravi scandali societari verificatisi a partire dal 2001 e, successivamente, dalla serie di dissesti di grandi istituzioni bancarie e finanziarie, la cui diffusione sistemica, ha determinato l’insorgenza di seri rischi per la stabilità dei medesimi sistemi capitalistici interessati dalla crisi (sia per gli effetti recessivi sul piano dell’economia reale, che per i riflessi sul debito pubblico degli stessi paesi). Una tendenza che evidenzia, dunque, nello stesso ordinamento statunitense, da una parte, il permanente collegamento funzionale tra episodi di crisi dei mercati finanziari e interventi di riforma della regulation dei medesimi e, dall’altra, la tendenza in corso verso il consolidamento di una fase di incremento della regolazione, dopo un precedente periodo, connotato, invece, dalla liberalizzazione e deregolamentazione del sistema finanziario. A tale tendenza alla re-regultion dei mercati, si accompagnano poi riferimenti all’intenso dibattito dottrinale riguardante gli effetti delle crisi in atto sul futuro del capitalismo e sulla conformazione dei rapporti tra potere pubblico ed economia, in quanto connotati dalla rinnovata crescita del ruolo interventista dello Stato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.