La sentenza TAR Umbria, 18 marzo 1994, n.118, ha ad oggetto un provvedimento di esclusione da una gara per l'aggiudicazione di un appalto pubblico, derivante dal superamento, in sede di offerta, del limite dei lavori da subappaltare, calcolato non sulla base d'asta, ma sul potenziale prezzo di aggiudicazione, cioè sul ribasso rispetto alla base d'asta proposto dalla ditta subappaltante. Poiché ne' la legge ne' il bando contemplavano espressamente l'esclusione dalla gara per queste fattispecie, il commento analizza il difficile bilanciamento tra il principio della par condicio tra i concorrenti e quello della massima partecipazione alle gare.
Possibili distorsioni applicative del principio della par condicio nelle procedure per l'aggiudicazione di appalti pubblici
MERCATI, Livia
1994
Abstract
La sentenza TAR Umbria, 18 marzo 1994, n.118, ha ad oggetto un provvedimento di esclusione da una gara per l'aggiudicazione di un appalto pubblico, derivante dal superamento, in sede di offerta, del limite dei lavori da subappaltare, calcolato non sulla base d'asta, ma sul potenziale prezzo di aggiudicazione, cioè sul ribasso rispetto alla base d'asta proposto dalla ditta subappaltante. Poiché ne' la legge ne' il bando contemplavano espressamente l'esclusione dalla gara per queste fattispecie, il commento analizza il difficile bilanciamento tra il principio della par condicio tra i concorrenti e quello della massima partecipazione alle gare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.