La guerra di Libia, nel 1911-12, provocò all’interno del movimento pacifista democratico italiano una profonda frattura, di natura sia ideologica, sia organizzativa, che segnò l’inizio della sua fine. Esso si spaccò in due fronti contrapposti, dividendosi fra coloro che approvavano la nuova impresa coloniale dell’Italia per considerazioni di carattere nazional-patriottico, vedendo sostanzialmente nella guerra dichiarata all’Impero Ottomano una guerra cautelativa, quasi difensiva, e quanti, per converso, rigorosamente fedeli agli ideali da essi professati, l’avversavano con fermezza, ravvisando in essa una pura guerra di aggressione e di conquista, del tutto inconciliabile con i princìpi pacifisti.
Il pacifismo democratico italiano, l’impresa di Libia e l’antinomia fra il «supremo interesse della Patria» e la fedeltà agli ideali pacifisti
D'ANGELO, Lucio
2013
Abstract
La guerra di Libia, nel 1911-12, provocò all’interno del movimento pacifista democratico italiano una profonda frattura, di natura sia ideologica, sia organizzativa, che segnò l’inizio della sua fine. Esso si spaccò in due fronti contrapposti, dividendosi fra coloro che approvavano la nuova impresa coloniale dell’Italia per considerazioni di carattere nazional-patriottico, vedendo sostanzialmente nella guerra dichiarata all’Impero Ottomano una guerra cautelativa, quasi difensiva, e quanti, per converso, rigorosamente fedeli agli ideali da essi professati, l’avversavano con fermezza, ravvisando in essa una pura guerra di aggressione e di conquista, del tutto inconciliabile con i princìpi pacifisti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.