L'imperatore Costantino, nell'anno 318, punì come parricidium l’uccisione del filium da parte dei genitori. Non è chiaro tuttavia, se fosse colpito anche l’infanticidio, inteso come soppressione del neonato compiuta dai genitori, tanto che si è pensato che solo con la legislazione di Valentiniano, Valente e Graziano (nell'anno 374), sia stata punita l’uccisione dei neonati. Costantino, però, disponendo nel 315 misure di soccorso alimentare a carico della res privata in favore delle famiglie più bisognose (CTh. 11,27,1), denominò parricidium la soppressione del figlio neonato. È pertanto verosimile ritenere che il medesimo imperatore, nel 318, intese colpire anche l’uccisore del figlio neonato.
Sull'infanticidio nel diritto tardoimperiale
LORENZI, Carlo
2013
Abstract
L'imperatore Costantino, nell'anno 318, punì come parricidium l’uccisione del filium da parte dei genitori. Non è chiaro tuttavia, se fosse colpito anche l’infanticidio, inteso come soppressione del neonato compiuta dai genitori, tanto che si è pensato che solo con la legislazione di Valentiniano, Valente e Graziano (nell'anno 374), sia stata punita l’uccisione dei neonati. Costantino, però, disponendo nel 315 misure di soccorso alimentare a carico della res privata in favore delle famiglie più bisognose (CTh. 11,27,1), denominò parricidium la soppressione del figlio neonato. È pertanto verosimile ritenere che il medesimo imperatore, nel 318, intese colpire anche l’uccisore del figlio neonato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.