La presente nota riporta i primi risultati del monitoraggio in continuo della temperatura e dell’umidità durante l’estate/autunno del 2009 mediante un data-logger a stato solido posizionato all’imbocco della grotta degli Arnolfi, che rappresenta uno degli ingressi bassi del massiccio calcareo carsificato di Cesi (Terni, Italia centrale). L’analisi dei dati termo-igrometrici ha permesso di individuare il momento dell’inversione termica di fine estate/inizio autunno, responsabile dell’inversione del flusso d’aria nella cavità. Nei limiti dei dati a disposizione si può affermare che le contenute variazioni termiche osservate sembrerebbero indicare che l’ambiente ipogeo monitorato, sebbene di volume modesto, sia invece collegato ad un sistema notevolmente più esteso, che dà modo all’aria aspirata negli ignoti ingressi alti di raffreddarsi fino a raggiungere la temperatura media tipica dell’interno della grotta. Per ora non è possibile ipotizzare nulla sull’estensione esatta e la conformazione delle cavità cui la grotta degli Arnolfi è collegata: altri acquisitori, installati nel gennaio/febbraio 2013 nelle principali cavità della zona, permetteranno in futuro di studiare in maniera più approfondita l’intero sistema ipogeo.
L'ambiente ipogeo della montagna di Cesi (TR): primi risultati del monitoraggio termo-igrometrico all'interno della grotta degli Arnolfi
DI MATTEO, Lucio;
2014
Abstract
La presente nota riporta i primi risultati del monitoraggio in continuo della temperatura e dell’umidità durante l’estate/autunno del 2009 mediante un data-logger a stato solido posizionato all’imbocco della grotta degli Arnolfi, che rappresenta uno degli ingressi bassi del massiccio calcareo carsificato di Cesi (Terni, Italia centrale). L’analisi dei dati termo-igrometrici ha permesso di individuare il momento dell’inversione termica di fine estate/inizio autunno, responsabile dell’inversione del flusso d’aria nella cavità. Nei limiti dei dati a disposizione si può affermare che le contenute variazioni termiche osservate sembrerebbero indicare che l’ambiente ipogeo monitorato, sebbene di volume modesto, sia invece collegato ad un sistema notevolmente più esteso, che dà modo all’aria aspirata negli ignoti ingressi alti di raffreddarsi fino a raggiungere la temperatura media tipica dell’interno della grotta. Per ora non è possibile ipotizzare nulla sull’estensione esatta e la conformazione delle cavità cui la grotta degli Arnolfi è collegata: altri acquisitori, installati nel gennaio/febbraio 2013 nelle principali cavità della zona, permetteranno in futuro di studiare in maniera più approfondita l’intero sistema ipogeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.