Il saggio è la postfazione al volume di S.Imperi “I semi del sapere. Sessanta voci di donna tra arte ed artigianato”, ricerca condotta da Silvia Imperi su sessanta donne imprenditrici impegnate nell’artigianato artistico della provincia di Terni. Il saggio effettua una fruttifera metafora tra i “semi del sapere” ed i “semi” del sapere del filosofo Anassagora (500 a.C.- 428 a.C.), mettendo in evidenza come l’artigianato artistico femminile appartenga all’"economia del generare" e come esso abbia molti punti di contatto con l'elaborazione del filosofo presocratico. Il saggio scopre anche quali sono i tratti distintivi del fare impresa artigiana al femminile che sono molto diversi da quelli maschili e che sono assai eterodossi anche rispetto all’impianto dell’economia neoclassica. Nel saggio si fa un ulteriore accostamento filosofico: l’artigianato femminile è simile all’“opera” che H.Arendt individua, insieme al “labor” ed all’“azione”, come le tre attività tipiche degli esseri umani, e vengono spiegate anche le cause della sua svalorizzazione nella società moderna. Il saggio passa anche in rassegna le difficoltà teoriche e pratiche per l’affermazione di un diverso paradigma antropologico-economico che può dispiegarsi proprio a partire dall’artigianato artistico femminile e le possibili strategie da adottare per un suo consolidamento.
Dai semi di Anassagora ai "semi del sapere"
MONTESI, Cristina
2012
Abstract
Il saggio è la postfazione al volume di S.Imperi “I semi del sapere. Sessanta voci di donna tra arte ed artigianato”, ricerca condotta da Silvia Imperi su sessanta donne imprenditrici impegnate nell’artigianato artistico della provincia di Terni. Il saggio effettua una fruttifera metafora tra i “semi del sapere” ed i “semi” del sapere del filosofo Anassagora (500 a.C.- 428 a.C.), mettendo in evidenza come l’artigianato artistico femminile appartenga all’"economia del generare" e come esso abbia molti punti di contatto con l'elaborazione del filosofo presocratico. Il saggio scopre anche quali sono i tratti distintivi del fare impresa artigiana al femminile che sono molto diversi da quelli maschili e che sono assai eterodossi anche rispetto all’impianto dell’economia neoclassica. Nel saggio si fa un ulteriore accostamento filosofico: l’artigianato femminile è simile all’“opera” che H.Arendt individua, insieme al “labor” ed all’“azione”, come le tre attività tipiche degli esseri umani, e vengono spiegate anche le cause della sua svalorizzazione nella società moderna. Il saggio passa anche in rassegna le difficoltà teoriche e pratiche per l’affermazione di un diverso paradigma antropologico-economico che può dispiegarsi proprio a partire dall’artigianato artistico femminile e le possibili strategie da adottare per un suo consolidamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.