I cambiamenti nell’ambito lavorativo, soprattutto del secolo scorso, hanno portato alla luce e al centro dei dibattiti di istituzioni, aziende, lavoratori, esperti e cittadini la necessità di un nuovo approccio nell’organizzazione e nella gestione del lavoro (Accornero, 1997). La situazione attuale mostra un mondo lavorativo frammentato e sofferente, che stenta a mantenere la sua originaria composizione e il suo valore primordiale. Le vicissitudini politiche, economiche e sociali a livello globale e locale hanno portato una sempre maggiore sofferenza in tutti i comparti lavorativi, e sotto diversi fronti (Reyneri, 2011; ILO, 2013). Un cambiamento di paradigma è necessario, qualcosa che accosti il termine lavoro al termine sicuro, e questo è possibile laddove si parte dalla concezione che il lavoro sia anzitutto è un diritto della persona, il quale presuppone che sia per l’uomo anzitutto un diritto da vivere come singolo ma anche e soprattutto come membro della società (come recita l'articolo 2 della Costituzione della Repubblica italiana: «nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità»,); in secondo luogo richiede «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (sempre come recita la nostra Costituzione della Repubblica Italiana), affinché tutti coloro che lo desiderano e ne hanno bisogno, ne abbiano uno e possano vedere il loro diritto garantito.
La partecipazione dei lavoratori all'organizzazione della sicurezza d’azienda. Teoria e prassi di un percorso sociologico per la sicurezza sul lavoro.
GARZI, ROSITA
2015
Abstract
I cambiamenti nell’ambito lavorativo, soprattutto del secolo scorso, hanno portato alla luce e al centro dei dibattiti di istituzioni, aziende, lavoratori, esperti e cittadini la necessità di un nuovo approccio nell’organizzazione e nella gestione del lavoro (Accornero, 1997). La situazione attuale mostra un mondo lavorativo frammentato e sofferente, che stenta a mantenere la sua originaria composizione e il suo valore primordiale. Le vicissitudini politiche, economiche e sociali a livello globale e locale hanno portato una sempre maggiore sofferenza in tutti i comparti lavorativi, e sotto diversi fronti (Reyneri, 2011; ILO, 2013). Un cambiamento di paradigma è necessario, qualcosa che accosti il termine lavoro al termine sicuro, e questo è possibile laddove si parte dalla concezione che il lavoro sia anzitutto è un diritto della persona, il quale presuppone che sia per l’uomo anzitutto un diritto da vivere come singolo ma anche e soprattutto come membro della società (come recita l'articolo 2 della Costituzione della Repubblica italiana: «nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità»,); in secondo luogo richiede «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (sempre come recita la nostra Costituzione della Repubblica Italiana), affinché tutti coloro che lo desiderano e ne hanno bisogno, ne abbiano uno e possano vedere il loro diritto garantito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.