Nella sentenza del 13 settembre 2013 emessa nel caso Issam Anbouba c. Consiglio dell’Unione europea, la Sesta Camera del Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso di un uomo d’affari siriano volto a dichiarare illegittime e annullare le decisioni adottate dal Consiglio UE che hanno imposto sanzioni alla Siria e previsto in particolare l’iscrizione nella black list del ricorrente sulla base del suo presunto sostegno finanziario all’apparato repressivo e ai gruppi paramilitari coinvolti in Siria nelle violenze contro la popolazione civile. La sentenza risulta criticabile sotto diversi aspetti e la sua eventuale conferma da parte della Corte di giustizia rischia è suscettibile di compromettere una effettiva tutela dei diritti umani nell’ambito delle sanzioni economiche individuali.
La sentenza del Tribunale dell’Unione europea nel caso Issam Anbouba c. Consiglio e i limiti al potere delle istituzioni europee di adottare sanzioni economiche individuali
Nigro, Raffaella
2013
Abstract
Nella sentenza del 13 settembre 2013 emessa nel caso Issam Anbouba c. Consiglio dell’Unione europea, la Sesta Camera del Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso di un uomo d’affari siriano volto a dichiarare illegittime e annullare le decisioni adottate dal Consiglio UE che hanno imposto sanzioni alla Siria e previsto in particolare l’iscrizione nella black list del ricorrente sulla base del suo presunto sostegno finanziario all’apparato repressivo e ai gruppi paramilitari coinvolti in Siria nelle violenze contro la popolazione civile. La sentenza risulta criticabile sotto diversi aspetti e la sua eventuale conferma da parte della Corte di giustizia rischia è suscettibile di compromettere una effettiva tutela dei diritti umani nell’ambito delle sanzioni economiche individuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.