Il saggio offre un contributo alla ricostruzione del periodo trascorso come sule da Mazzini a Londra e delle sue relazioni con il mondo politico e culturale inglese. In particolare, esso prende le mosse dalla difesa assunta dalla rivista radicale «Westminster Review» in favore dell’Esule genovese a partire dal Letter Opening Affair (1844-1845), che vide l’opinione pubblica britannica schierata contro una classe politica che permetteva alla polizia di aprire le lettere del fondatore della «Giovine Italia», per poi trasmetterne il contenuto al governo austriaco. Ma la tematica si allarga ad una serie di questioni che agitavano in quegli anni il mondo politico europeo e che coinvolsero nel dibattito esuli e intellettuali del continente: la riforma delle classi dirigenti, la lotta contro l’assolutismo e per la libertà dei popoli e delle nazioni, la riforma delle istituzioni a seguito delle trasformazioni sociali, l’allargamento del diritto di voto e l’avvento della democrazia, considerato un fatto inevitabile in Europa, dopo quanto ne aveva scritto Tocqueville a proposito dell’America. L’idea di Mazzini che la democratizzazione del processo storico europeo sarebbe maturata lungo tappe e in luoghi corrispondenti all’emergere delle singole questioni nazionali trovò spazio nella rivista inglese, convinta che la storia del continente fosse ormai segnata dal passaggio da governi basati sul potere dei «few» a governi espressivi della volontà dei «many». …
Mazzini e la «Westminster Review»
CARINI, Carlo
2005
Abstract
Il saggio offre un contributo alla ricostruzione del periodo trascorso come sule da Mazzini a Londra e delle sue relazioni con il mondo politico e culturale inglese. In particolare, esso prende le mosse dalla difesa assunta dalla rivista radicale «Westminster Review» in favore dell’Esule genovese a partire dal Letter Opening Affair (1844-1845), che vide l’opinione pubblica britannica schierata contro una classe politica che permetteva alla polizia di aprire le lettere del fondatore della «Giovine Italia», per poi trasmetterne il contenuto al governo austriaco. Ma la tematica si allarga ad una serie di questioni che agitavano in quegli anni il mondo politico europeo e che coinvolsero nel dibattito esuli e intellettuali del continente: la riforma delle classi dirigenti, la lotta contro l’assolutismo e per la libertà dei popoli e delle nazioni, la riforma delle istituzioni a seguito delle trasformazioni sociali, l’allargamento del diritto di voto e l’avvento della democrazia, considerato un fatto inevitabile in Europa, dopo quanto ne aveva scritto Tocqueville a proposito dell’America. L’idea di Mazzini che la democratizzazione del processo storico europeo sarebbe maturata lungo tappe e in luoghi corrispondenti all’emergere delle singole questioni nazionali trovò spazio nella rivista inglese, convinta che la storia del continente fosse ormai segnata dal passaggio da governi basati sul potere dei «few» a governi espressivi della volontà dei «many». …I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.