La sentenza costituisce occasione per analizzare la recente disciplina sulla incandidabilità alle cariche pubbliche elettive e di governo (decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, c.d. decreto "Severino"), dal punto di vista delle conseguenze prodotte dal maturare delle causa di estinzione del reato (nel caso specifico, quella prodotta dalla sospensione condizionale della pena). Il giudice, in linea con la giurisprudenza maturata sia prima che dopo l'adozione del decreto "Severino", ribadisce l'irrilevanza della sopravvenuta estinzione del reato (o della pena) ai fini del ripristino delle condizioni di accesso alle cariche. Inoltre, la sentenza precisa il ruolo da riconoscersi alla riabilitazione - quale unico mezzo individuato dal legislatore per l'estinzione della condizione di incandidabilità - ai fini di una limitazione del diritto di elettorato passivo costituzionalmente proporzionata.
La incandidabilità e gli effetti della estinzione del reato
PONTI, Benedetto
2014
Abstract
La sentenza costituisce occasione per analizzare la recente disciplina sulla incandidabilità alle cariche pubbliche elettive e di governo (decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, c.d. decreto "Severino"), dal punto di vista delle conseguenze prodotte dal maturare delle causa di estinzione del reato (nel caso specifico, quella prodotta dalla sospensione condizionale della pena). Il giudice, in linea con la giurisprudenza maturata sia prima che dopo l'adozione del decreto "Severino", ribadisce l'irrilevanza della sopravvenuta estinzione del reato (o della pena) ai fini del ripristino delle condizioni di accesso alle cariche. Inoltre, la sentenza precisa il ruolo da riconoscersi alla riabilitazione - quale unico mezzo individuato dal legislatore per l'estinzione della condizione di incandidabilità - ai fini di una limitazione del diritto di elettorato passivo costituzionalmente proporzionata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
