From region of emigrants to region of immigrants This essay reconstructs the salient features of the migration dynamics in Umbria. For nearly a century, this region significantly contributed to the Italian emigration process, while in the last thirty years it hosted one of the highest numbers of immigrants in relation to the size of its population. For the first time we are using the data of the migration movement, both national and international, in order to evaluate a century of emigration. The end result shows a negative balance of more than 263 thousand units, which include more than 183,000 transfers abroad (almost 70%) and 80,000 internal ones. This is a very significant net loss which has strongly influenced the growth of the Umbrian population since the 1980s for about a century. The second part of the paper illustrates the big turnaround that took place in the region after its transition to an area of acceptance of immigrants. Initially, this shift was linked to cultural reasons, while since 1990 it was mainly due to employment reasons. The essay gives an account of the progressive increase of foreigners and its main features: origin, territorial network, integration within the regional labour market, integration issues, second generations. There has been an extraordinary immigration growth in Umbria, especially in the last two decades. From less than 12,000 foreign residents on the 1st of January 1993, the number has gone up to almost 25,000 in 2000, just under 48,000 in 2005 and about 93,000 in 2013. The initial amount has more than doubled in seven years - in line with the national trend; it was the quadruple in 2005, and it has increased by almost eight times as of January 1, 2013. Since 2000, population growth levels in Umbria have been higher than the national figure. Da regione di emigranti a regione di immigrati Il saggio ricostruisce i tratti salienti della dinamica migratoria in Umbria, delineando gli elementi distintivi che per circa un secolo hanno visto la regione dare un contributo all’emigrazione italiana e poi, negli ultimi trenta anni, diventare una delle regioni con più elevata presenza di immigrati, in rapporto all’entità della popolazione. I dati del movimento migratorio interno e con l’estero, utilizzati per la prima volta, consentono di fare un bilancio complessivo di un secolo di emigrazione. Il risultato finale mostra un saldo negativo pari a più di 263 mila unità, derivante per oltre 183 mila dai trasferimenti all’estero (quasi il 70%) e per 80 mila da quelli interni. Si tratta di una perdita netta assai rilevante che ha fortemente influenzato la crescita della popolazione dell’Umbria dagli anni ottanta dell’Ottocento per circa un secolo. Nella seconda parte si illustra la profondissima inversione di tendenza con il passaggio ad area di accoglimento di immigrati. Inizialmente legata a motivazioni di ordine culturale e poi, dal 1990, a motivazioni prevalentemente occupazionali. Si dà conto del progressivo incremento degli stranieri, particolarmente rilevante nell’ultimo decennio, e delle principali caratteristiche, quali la provenienza, l’articolazione territoriale, l’inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro regionale, i problemi dell’integrazione, le seconde generazioni. In Umbria si è verificata una straordinaria crescita dell’immigrazione, soprattutto nell’ultimo ventennio. Da meno di 12.000 stranieri residenti al 1° gennaio 1993 si è passati a quasi 25.000 nel 2000, a poco meno di 48.000 nel 2005, a circa 93.000 nel 2013. L’intensità iniziale è più che raddoppiata in sette anni − in linea con il trend nazionale − è quadruplicata al 2005, fino ad aumentare di quasi otto volte al 1 gennaio 2013. Dal 2000 in poi i livelli di crescita in Umbria sono superiori al dato nazionale.
Da regione di emigranti a regione di immigrati
BUSSINI, Odoardo
2014
Abstract
From region of emigrants to region of immigrants This essay reconstructs the salient features of the migration dynamics in Umbria. For nearly a century, this region significantly contributed to the Italian emigration process, while in the last thirty years it hosted one of the highest numbers of immigrants in relation to the size of its population. For the first time we are using the data of the migration movement, both national and international, in order to evaluate a century of emigration. The end result shows a negative balance of more than 263 thousand units, which include more than 183,000 transfers abroad (almost 70%) and 80,000 internal ones. This is a very significant net loss which has strongly influenced the growth of the Umbrian population since the 1980s for about a century. The second part of the paper illustrates the big turnaround that took place in the region after its transition to an area of acceptance of immigrants. Initially, this shift was linked to cultural reasons, while since 1990 it was mainly due to employment reasons. The essay gives an account of the progressive increase of foreigners and its main features: origin, territorial network, integration within the regional labour market, integration issues, second generations. There has been an extraordinary immigration growth in Umbria, especially in the last two decades. From less than 12,000 foreign residents on the 1st of January 1993, the number has gone up to almost 25,000 in 2000, just under 48,000 in 2005 and about 93,000 in 2013. The initial amount has more than doubled in seven years - in line with the national trend; it was the quadruple in 2005, and it has increased by almost eight times as of January 1, 2013. Since 2000, population growth levels in Umbria have been higher than the national figure. Da regione di emigranti a regione di immigrati Il saggio ricostruisce i tratti salienti della dinamica migratoria in Umbria, delineando gli elementi distintivi che per circa un secolo hanno visto la regione dare un contributo all’emigrazione italiana e poi, negli ultimi trenta anni, diventare una delle regioni con più elevata presenza di immigrati, in rapporto all’entità della popolazione. I dati del movimento migratorio interno e con l’estero, utilizzati per la prima volta, consentono di fare un bilancio complessivo di un secolo di emigrazione. Il risultato finale mostra un saldo negativo pari a più di 263 mila unità, derivante per oltre 183 mila dai trasferimenti all’estero (quasi il 70%) e per 80 mila da quelli interni. Si tratta di una perdita netta assai rilevante che ha fortemente influenzato la crescita della popolazione dell’Umbria dagli anni ottanta dell’Ottocento per circa un secolo. Nella seconda parte si illustra la profondissima inversione di tendenza con il passaggio ad area di accoglimento di immigrati. Inizialmente legata a motivazioni di ordine culturale e poi, dal 1990, a motivazioni prevalentemente occupazionali. Si dà conto del progressivo incremento degli stranieri, particolarmente rilevante nell’ultimo decennio, e delle principali caratteristiche, quali la provenienza, l’articolazione territoriale, l’inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro regionale, i problemi dell’integrazione, le seconde generazioni. In Umbria si è verificata una straordinaria crescita dell’immigrazione, soprattutto nell’ultimo ventennio. Da meno di 12.000 stranieri residenti al 1° gennaio 1993 si è passati a quasi 25.000 nel 2000, a poco meno di 48.000 nel 2005, a circa 93.000 nel 2013. L’intensità iniziale è più che raddoppiata in sette anni − in linea con il trend nazionale − è quadruplicata al 2005, fino ad aumentare di quasi otto volte al 1 gennaio 2013. Dal 2000 in poi i livelli di crescita in Umbria sono superiori al dato nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.