Il saggio tratta, assumendo vari punti di vista (ovvero la prospettiva dell’economia politica, dell’economia industriale, dell’economia aziendale), dell’evoluzione del concetto di concorrenza secondo vari approcci teorici (approccio strutturalista, approccio comportamentale, approccio delle risorse, approccio dinamico). Di ciascuno di questi approcci, tutti caratterizzati dal fatto di assumere, per un’analisi della concorrenza, il punto di vista dell’offerta e non della domanda , si passano in rassegna i principali autori di riferimento, gli elementi in comune tra i vari autori, le critiche formulabili al paradigma di base, le implicazioni normative in tema di politiche anti-trust (laddove formulabili). Parallelamente all’analisi dell’evoluzione del concetto di concorrenza si sviluppa anche la trattazione dell’evoluzione della nozione di impresa sottesa a ciascun approccio teorico. Gli approcci analizzati possono essere schematicamente suddivisi in approcci oggettivi, ovvero che partono, per un’analisi della concorrenza, dalla considerazione del dato di realtà, ovvero delle caratteristiche quali-quantitative di un settore industriale, delle imprese e degli imprenditori, dei fattori produttivi (in cui rientrano l’approccio strutturalista, l’approccio delle risorse, l’approccio dinamico), e in approcci soggettivi, che si fondano invece sulla centralità della prefigurazione/percezione, da parte del management aziendale, delle azioni dei concorrenti come base per poter adottare le proprie decisioni strategiche (in cui si inserisce l’approccio comportamentale). Gli approcci esaminati si possono distinguere anche a seconda delle determinanti che essi ritengono fondamentali nel condizionare la competizione concorrenziale (nel caso dell’approccio strutturalista si tratta della struttura del settore industriale, nel caso dell’approccio comportamentale si tratta delle scelte strategiche delle imprese, nel caso dell’approccio delle risorse si tratta della dotazione/combinazione originale di risorse/competenze aziendali, nel caso dell’approccio dinamico si tratta della mobilità dei fattori produttivi, della mobilità delle imprese in assenza di costi irrecuperabili, dell’innovazione, delle discontinuità tecnologiche). Gli approcci possono infine essere ripartiti in statici (approccio strutturalista, comportamentale, delle risorse), assillati dall’analisi delle condizioni che determinano l’affermarsi o meno di un dato regime concorrenziale e dinamici (approccio dinamico), miranti invece alla comprensione processuale dei meccanismi di raggiungimento degli equilibri concorrenziali o alla investigazione delle modalità di distruzione di tali equilibri.
Analisi dell'evoluzione del concetto di concorrenza secondo vari approcci teorici
MONTESI, Cristina
2007
Abstract
Il saggio tratta, assumendo vari punti di vista (ovvero la prospettiva dell’economia politica, dell’economia industriale, dell’economia aziendale), dell’evoluzione del concetto di concorrenza secondo vari approcci teorici (approccio strutturalista, approccio comportamentale, approccio delle risorse, approccio dinamico). Di ciascuno di questi approcci, tutti caratterizzati dal fatto di assumere, per un’analisi della concorrenza, il punto di vista dell’offerta e non della domanda , si passano in rassegna i principali autori di riferimento, gli elementi in comune tra i vari autori, le critiche formulabili al paradigma di base, le implicazioni normative in tema di politiche anti-trust (laddove formulabili). Parallelamente all’analisi dell’evoluzione del concetto di concorrenza si sviluppa anche la trattazione dell’evoluzione della nozione di impresa sottesa a ciascun approccio teorico. Gli approcci analizzati possono essere schematicamente suddivisi in approcci oggettivi, ovvero che partono, per un’analisi della concorrenza, dalla considerazione del dato di realtà, ovvero delle caratteristiche quali-quantitative di un settore industriale, delle imprese e degli imprenditori, dei fattori produttivi (in cui rientrano l’approccio strutturalista, l’approccio delle risorse, l’approccio dinamico), e in approcci soggettivi, che si fondano invece sulla centralità della prefigurazione/percezione, da parte del management aziendale, delle azioni dei concorrenti come base per poter adottare le proprie decisioni strategiche (in cui si inserisce l’approccio comportamentale). Gli approcci esaminati si possono distinguere anche a seconda delle determinanti che essi ritengono fondamentali nel condizionare la competizione concorrenziale (nel caso dell’approccio strutturalista si tratta della struttura del settore industriale, nel caso dell’approccio comportamentale si tratta delle scelte strategiche delle imprese, nel caso dell’approccio delle risorse si tratta della dotazione/combinazione originale di risorse/competenze aziendali, nel caso dell’approccio dinamico si tratta della mobilità dei fattori produttivi, della mobilità delle imprese in assenza di costi irrecuperabili, dell’innovazione, delle discontinuità tecnologiche). Gli approcci possono infine essere ripartiti in statici (approccio strutturalista, comportamentale, delle risorse), assillati dall’analisi delle condizioni che determinano l’affermarsi o meno di un dato regime concorrenziale e dinamici (approccio dinamico), miranti invece alla comprensione processuale dei meccanismi di raggiungimento degli equilibri concorrenziali o alla investigazione delle modalità di distruzione di tali equilibri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.