Il saggio esamina un ciclo di dipinti murali riscoperto nel 2004 in quella che si è rivelata essere la “casa in villa” dei Pecori, mercanti fiorentini, sita fuori le mura della Firenze trecentesca. Attraverso le scene giunte fino a noi, anche se lacunose, è stato possibile avanzare una proposta interpretativa del programma iconografico del ciclo, che è apparso essere una testimonianza della pittura profana in affresco, genere non inusitato nella Firenze del Trecento, ma di cui sopravvivono rari esempi. Attraverso gli episodi identificati come Giardino di Virtù, Lotta tra virtù e vizi, Sconfitta dei vizi e Matrimonio dei protagonisti, se ne è prospettata la lettura a sfondo morale che, attingendo ai temi affrontati negli scritti di eruditi quali Bono Giamboni e Zucchero Bencivenni, si riallaccia alla tradizione enciclopedica dei trattati della Somme le Roi e del Tesoretto di Brunetto Latini. Si è altresì avanzata una proposta attributiva, attorno al 1340, in direzione del Maestro delle effigi domenicane, pittore identificato anche come fase tarda del Maestro del Biadaiolo, attraverso confronti stilistici sia con l’opera su tavola, sia, soprattutto, con quella miniatoria. Manoscritti miniati come il Volgarizzamento del Padrenostro del Bencivenni (Biblioteca Vaticana, Barb.Lat. 3984) ne rivelano la familiarità con temi enciclopedici, adattati alla raffigurazione da probabili mediatori intellettuali.

Percorrendo giardini di virtù: affreschi e letteratura morale a Firenze nel primo Trecento

NERI, Enrica
2005

Abstract

Il saggio esamina un ciclo di dipinti murali riscoperto nel 2004 in quella che si è rivelata essere la “casa in villa” dei Pecori, mercanti fiorentini, sita fuori le mura della Firenze trecentesca. Attraverso le scene giunte fino a noi, anche se lacunose, è stato possibile avanzare una proposta interpretativa del programma iconografico del ciclo, che è apparso essere una testimonianza della pittura profana in affresco, genere non inusitato nella Firenze del Trecento, ma di cui sopravvivono rari esempi. Attraverso gli episodi identificati come Giardino di Virtù, Lotta tra virtù e vizi, Sconfitta dei vizi e Matrimonio dei protagonisti, se ne è prospettata la lettura a sfondo morale che, attingendo ai temi affrontati negli scritti di eruditi quali Bono Giamboni e Zucchero Bencivenni, si riallaccia alla tradizione enciclopedica dei trattati della Somme le Roi e del Tesoretto di Brunetto Latini. Si è altresì avanzata una proposta attributiva, attorno al 1340, in direzione del Maestro delle effigi domenicane, pittore identificato anche come fase tarda del Maestro del Biadaiolo, attraverso confronti stilistici sia con l’opera su tavola, sia, soprattutto, con quella miniatoria. Manoscritti miniati come il Volgarizzamento del Padrenostro del Bencivenni (Biblioteca Vaticana, Barb.Lat. 3984) ne rivelano la familiarità con temi enciclopedici, adattati alla raffigurazione da probabili mediatori intellettuali.
2005
9788885311589
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