Viene pubblicata in edizione critica, corredata da un ampio studio introduttivo, una traduzione ottocentesca finora inedita dell’intera opera di Orazio, compiuta – parte in ‘terza rima’ parte in sciolti – dall’umanista piceno Tommaso Salvadori (1776-1833), singolare figura di nobile e di liberale, appassionato cultore di lettere classiche e straniere moderne, attento alla questione della lingua. Il volume offre un contributo alla conoscenza della fortuna di Orazio in Italia tra fine Settecento e primi decenni dell’Ottocento: la traduzione salvadoriana, vero e proprio laboratorio di lingua e di cultura che coniuga in esiti spesso pregevoli e tuttora godibili amore per la tradizione e fermenti innovativi, viene indagata nelle sue ascendenze e peculiarità anche nel quadro delle discussioni teoriche dell’epoca e degli analoghi esprerimenti precedenti e coevi.
TOMMASO SALVADORI, Le opere di Orazio recate in versi italiani. Introduzione, edizione e note a cura di Alessandra Di Pilla, presentazione di Ubaldo Pizzani
DI PILLA, Alessandra
1996
Abstract
Viene pubblicata in edizione critica, corredata da un ampio studio introduttivo, una traduzione ottocentesca finora inedita dell’intera opera di Orazio, compiuta – parte in ‘terza rima’ parte in sciolti – dall’umanista piceno Tommaso Salvadori (1776-1833), singolare figura di nobile e di liberale, appassionato cultore di lettere classiche e straniere moderne, attento alla questione della lingua. Il volume offre un contributo alla conoscenza della fortuna di Orazio in Italia tra fine Settecento e primi decenni dell’Ottocento: la traduzione salvadoriana, vero e proprio laboratorio di lingua e di cultura che coniuga in esiti spesso pregevoli e tuttora godibili amore per la tradizione e fermenti innovativi, viene indagata nelle sue ascendenze e peculiarità anche nel quadro delle discussioni teoriche dell’epoca e degli analoghi esprerimenti precedenti e coevi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
