Il Convento di San Pietro fu voluto dal Cardinale Marcello Landi, a quel tempo Vescovo della città di Todi, che lo fece costruire a proprie spese affidandolo ai Riformati (Frati Minori), dei quali ben conosceva lo zelo e la pietà. La costruzione iniziò nel Febbraio 1614, ed i frati vi andarono ad abitare nel 1618 e vi esercitarono un fecondo apostolato. Nel 1863, a seguito delle leggi eversive emanate con l’Unità d’Italia, il convento fu soppresso e mai più riscattato; i religiosi senza alcun motivo, furono deportati in Sardegna. Il convento, dopo alterne vicende (dal Demanio la proprietà passerà al Comune di Massa Martana alla fine dell'Ottocento), nel 1965 fu acquistato dalla Famiglia Angelantoni Giuseppe. La struttura conventuale, fortemente lesionata a seguito degli eventi sismici del Maggio 1997, è stata totalmente recuperata sia internamente che esternamente (tra il 2000 e 2006). Nel saggio, oltre a ripercorrere puntualmente le fasi storiche, si affrontano tre questioni specifiche: il rapporto tra impianto tipologico e nuove destinazioni d'uso; la ricostruzione di elementi costruttivi ed il rapporto con i materiali originarii; il restauro degli spazi e delle aree esterne, in rapporto alle nuove funzioni ed alla corretta gestione delle stesse.
ARCHITETTURA CONVENTUALE DEL XVII° SECOLO. Il recupero tipologico e funzionale del complesso monumentale di San Pietro Sopra le Acque (PG)
VERDUCCI, Paolo;Fiorelli, Angela
2013
Abstract
Il Convento di San Pietro fu voluto dal Cardinale Marcello Landi, a quel tempo Vescovo della città di Todi, che lo fece costruire a proprie spese affidandolo ai Riformati (Frati Minori), dei quali ben conosceva lo zelo e la pietà. La costruzione iniziò nel Febbraio 1614, ed i frati vi andarono ad abitare nel 1618 e vi esercitarono un fecondo apostolato. Nel 1863, a seguito delle leggi eversive emanate con l’Unità d’Italia, il convento fu soppresso e mai più riscattato; i religiosi senza alcun motivo, furono deportati in Sardegna. Il convento, dopo alterne vicende (dal Demanio la proprietà passerà al Comune di Massa Martana alla fine dell'Ottocento), nel 1965 fu acquistato dalla Famiglia Angelantoni Giuseppe. La struttura conventuale, fortemente lesionata a seguito degli eventi sismici del Maggio 1997, è stata totalmente recuperata sia internamente che esternamente (tra il 2000 e 2006). Nel saggio, oltre a ripercorrere puntualmente le fasi storiche, si affrontano tre questioni specifiche: il rapporto tra impianto tipologico e nuove destinazioni d'uso; la ricostruzione di elementi costruttivi ed il rapporto con i materiali originarii; il restauro degli spazi e delle aree esterne, in rapporto alle nuove funzioni ed alla corretta gestione delle stesse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.