INTRODUZIONE Il consumo di bevande a bassa gradazione alcolica è diffuso nella popolazione adulta e ha effetti benefici, in dose moderata, sulla tolleranza glucidica (1-4). In condizioni sperimentali simili alla situazione reale, l’assunzione di birra riduce la glicemia post-prandiale di circa il 20% (5). Uno dei meccanismi invocato per spiegare l’effetto positivo della birra sulla riduzione della glicemia post-prandiale è l’aumento dell’adiponectina, un mediatore chimico noto per la sua azione insulino-sensibilizzante (6). Al contrario, nei soggetti diabetici l’assunzione di birra non riduce la glicemia post-prandiale ma solo quella a digiuno (7). L'indice glicemico (IG) rappresenta la capacità dei carboidrati o zuccheri contenuti negli alimenti di innalzare il tasso di glucosio nel sangue (glicemia), e viene utilizzato nella scelta di alimenti da inserire in una sana dieta. L’IG della birra non è stato finora misurato in modo accurato, a causa delle difficoltà metodologiche legate al basso contenuto di glucosio e al moderato contenuto di alcol. L’IG della birra risulta estremamente variabile, poiché è stato finora determinato utilizzando come standard di riferimento bevande a contenuto variabile di glucosio, quali latte o succo d’arancia (8-11). Tuttavia, la birra è considerata un alimento ad IG alto (circa 110) e quindi non consigliabile nella dieta di soggetti con diabete mellito o intolleranza al glucosio. Limitate e non definitive sono le evidenze sulla capacità antiossidante totale (ToAC) in vivo dopo assunzione di birra. Sono invece disponibili risultati ottenuti dopo assunzione di vino, che dimostrano un aumento della capacità antiossidante (12). Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’IG e ToAC in soggetti sani, dopo assunzione di tre diversi tipi di birra artigianale, che differiscono per il colore e per l’aggiunta di cereali (farro) o legumi (lenticchie o cicerchia). MATERIALI E METODI Nel presente studio sono stati reclutati 7 soggetti sani (4 M, 3 F), con età di 22±1 (media±DS) anni, indice di massa corporea di 24±3 kg/m2, non fumatori e con normale tolleranza glucidica. Tutti i partecipanti hanno continuato la loro dieta usuale fino a tre giorni prima dello studio e nei due giorni antecedenti il test, così come il giorno stesso dello studio, una dieta con almeno 150 grammi di carboidrati al giorno, senza cibi e bevande ricche in antiossidanti, nella misura massima di una porzione di verdura e di un frutto al giorno, secondo uno schema alimentare, che è stato fornito a ciascuno di loro. La sera precedente il test essi hanno consumato un pasto contenente pane, formaggio, pomodori e frutta (15% energia giornaliera, 55% CHO), e sono rimasti a digiuno per almeno 10 ore prima del test. La mattina dello studio, alle ore 8, è stata misurata la glicemia capillare in duplicato. Subito dopo, una delle bevande da testare è stata consumata in circa 10 minuti (birra chiara al farro o birra ambrata (rossa) alla cicerchia o birra al doppio malto (scura) alla lenticchia o vino bianco frizzante). Sono state utilizzate come standard di riferimento una soluzione di glucosio (15 gr di glucosio in acqua) o di glucosio-alcolica (15 gr di glucosio e 15 ml di alcol 95% in 300 ml di acqua). Campioni di sangue capillare sono stati prelevati 30, 60, 90 e 120 minuti dopo l’assunzione delle bevande per misurare in tempo reale la glicemia. Un’aliquota del sangue capillare è stato centrifugato per 15 min a 4000 rpm, separato il siero e conservato a -80° C fino alla determinazione del ToAC, con il metodo ORAC mediante spettrofluorimetro. RISULTATI Indice glicemico: L’IG delle tre birre è risultato rispettivamente 93 (birra al doppio malto (scura) alla lenticchia), 85 (birra chiara al farro) e 84 (birra ambrata (rossa) alla cicerchia). Rispetto ai dati della letteratura (IG=110) i valori delle tre birre artigianali è risultato inferiore, in particolare la birra alla cicerchia ha mostrato il valore più basso. Capacità antiossidante: La capacità ossidante totale è aumentata dopo assunzione della birra scura e rossa di circa il 10%. L’aumento della capacità antiossidante, di circa il 40%, è risultato simile dopo assunzione di birra chiara e vino grechetto. BIBLIOGRAFIA 1. Mayer EJ, Newman B, Quesenberry CP Jr, Friedman GD, Selby JV. Alcohol consumption and insulin concentrations. Role of insulin in associations of alcohol intake with high-density lipoprotein cholesterol and triglycerides. Circulation 1993;88:2190–7. 2. Facchini F, Chen YD, Reaven GM. Light-to-moderate alcohol intake is associated with enhanced insulin sensitivity. Diabetes Care 1994;17: 115–9. 3. Kiechl S, Willeit J, Poewe W, Egger G, Oberhollenzer F, Muggeo M, Bonora E. Insulin sensitivity and regular alcohol consumption: large, prospective, cross sectional population study (Bruneck study). BMJ 1996;313:1040–4.
INDICE GLICEMICO E CAPACITÀ ANTI OSSIDANTE TOTALE, DOPO ASSUNZIONE DI DIVERSI TIPI DI BIRRE ARTIGIANALI.
CODINI, Michela;NUCCI, DANIELE
2014
Abstract
INTRODUZIONE Il consumo di bevande a bassa gradazione alcolica è diffuso nella popolazione adulta e ha effetti benefici, in dose moderata, sulla tolleranza glucidica (1-4). In condizioni sperimentali simili alla situazione reale, l’assunzione di birra riduce la glicemia post-prandiale di circa il 20% (5). Uno dei meccanismi invocato per spiegare l’effetto positivo della birra sulla riduzione della glicemia post-prandiale è l’aumento dell’adiponectina, un mediatore chimico noto per la sua azione insulino-sensibilizzante (6). Al contrario, nei soggetti diabetici l’assunzione di birra non riduce la glicemia post-prandiale ma solo quella a digiuno (7). L'indice glicemico (IG) rappresenta la capacità dei carboidrati o zuccheri contenuti negli alimenti di innalzare il tasso di glucosio nel sangue (glicemia), e viene utilizzato nella scelta di alimenti da inserire in una sana dieta. L’IG della birra non è stato finora misurato in modo accurato, a causa delle difficoltà metodologiche legate al basso contenuto di glucosio e al moderato contenuto di alcol. L’IG della birra risulta estremamente variabile, poiché è stato finora determinato utilizzando come standard di riferimento bevande a contenuto variabile di glucosio, quali latte o succo d’arancia (8-11). Tuttavia, la birra è considerata un alimento ad IG alto (circa 110) e quindi non consigliabile nella dieta di soggetti con diabete mellito o intolleranza al glucosio. Limitate e non definitive sono le evidenze sulla capacità antiossidante totale (ToAC) in vivo dopo assunzione di birra. Sono invece disponibili risultati ottenuti dopo assunzione di vino, che dimostrano un aumento della capacità antiossidante (12). Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’IG e ToAC in soggetti sani, dopo assunzione di tre diversi tipi di birra artigianale, che differiscono per il colore e per l’aggiunta di cereali (farro) o legumi (lenticchie o cicerchia). MATERIALI E METODI Nel presente studio sono stati reclutati 7 soggetti sani (4 M, 3 F), con età di 22±1 (media±DS) anni, indice di massa corporea di 24±3 kg/m2, non fumatori e con normale tolleranza glucidica. Tutti i partecipanti hanno continuato la loro dieta usuale fino a tre giorni prima dello studio e nei due giorni antecedenti il test, così come il giorno stesso dello studio, una dieta con almeno 150 grammi di carboidrati al giorno, senza cibi e bevande ricche in antiossidanti, nella misura massima di una porzione di verdura e di un frutto al giorno, secondo uno schema alimentare, che è stato fornito a ciascuno di loro. La sera precedente il test essi hanno consumato un pasto contenente pane, formaggio, pomodori e frutta (15% energia giornaliera, 55% CHO), e sono rimasti a digiuno per almeno 10 ore prima del test. La mattina dello studio, alle ore 8, è stata misurata la glicemia capillare in duplicato. Subito dopo, una delle bevande da testare è stata consumata in circa 10 minuti (birra chiara al farro o birra ambrata (rossa) alla cicerchia o birra al doppio malto (scura) alla lenticchia o vino bianco frizzante). Sono state utilizzate come standard di riferimento una soluzione di glucosio (15 gr di glucosio in acqua) o di glucosio-alcolica (15 gr di glucosio e 15 ml di alcol 95% in 300 ml di acqua). Campioni di sangue capillare sono stati prelevati 30, 60, 90 e 120 minuti dopo l’assunzione delle bevande per misurare in tempo reale la glicemia. Un’aliquota del sangue capillare è stato centrifugato per 15 min a 4000 rpm, separato il siero e conservato a -80° C fino alla determinazione del ToAC, con il metodo ORAC mediante spettrofluorimetro. RISULTATI Indice glicemico: L’IG delle tre birre è risultato rispettivamente 93 (birra al doppio malto (scura) alla lenticchia), 85 (birra chiara al farro) e 84 (birra ambrata (rossa) alla cicerchia). Rispetto ai dati della letteratura (IG=110) i valori delle tre birre artigianali è risultato inferiore, in particolare la birra alla cicerchia ha mostrato il valore più basso. Capacità antiossidante: La capacità ossidante totale è aumentata dopo assunzione della birra scura e rossa di circa il 10%. L’aumento della capacità antiossidante, di circa il 40%, è risultato simile dopo assunzione di birra chiara e vino grechetto. BIBLIOGRAFIA 1. Mayer EJ, Newman B, Quesenberry CP Jr, Friedman GD, Selby JV. Alcohol consumption and insulin concentrations. Role of insulin in associations of alcohol intake with high-density lipoprotein cholesterol and triglycerides. Circulation 1993;88:2190–7. 2. Facchini F, Chen YD, Reaven GM. Light-to-moderate alcohol intake is associated with enhanced insulin sensitivity. Diabetes Care 1994;17: 115–9. 3. Kiechl S, Willeit J, Poewe W, Egger G, Oberhollenzer F, Muggeo M, Bonora E. Insulin sensitivity and regular alcohol consumption: large, prospective, cross sectional population study (Bruneck study). BMJ 1996;313:1040–4.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.