Il contributo, pubblicato in chiusura del catalogo di una mostra a cura dell’autore, allestita presso il Museo Statale d’Arte Moderna di Arezzo, indirizzata ad analizzare ed esemplificare la fitta rete di relazioni formali, tecniche, iconografiche e tipologiche intercorse tra la plastica in terracotta invetriata dei Della Robbia e dei Buglioni con le altre “arti sorelle” (scultura lapidea, lignea o in terracotta e stucco dipinto, pittura, decorazione architettonica, maiolica, oreficeria, arti minori) intende evidenziare l’importanza e il ruolo assunto nell’attività robbiana dalla pittura ceramica. Si tratta di una tecnica e di una produzione meno nota, assai trascurato dalla critica, ma ben attestata dalle fonti e da lavori bidimensionali figurativi (medaglioni, lunette, sfondi) e decorativi (fregi, pavimenti, rivestimenti parietali con motivi vegetali, geometrici e araldici), apprezzata da Leonardo per la sua possibilità di rendere “eterna” e luminosa la pittura, che può contribuire a spiegare la misteriosa genesi e “invenzione” dell’arte di Luca della Robbia in rapporto all’interesse per il mosaico rinato, con notevoli difficoltà operative, nel cantiere della cattedrale fiorentina diretto da Brunelleschi, poi accolto e rilanciato dalla committenza medicea.
La pittura "eterna" nel "parentado della Robbia"
GENTILINI, Giancarlo
2009
Abstract
Il contributo, pubblicato in chiusura del catalogo di una mostra a cura dell’autore, allestita presso il Museo Statale d’Arte Moderna di Arezzo, indirizzata ad analizzare ed esemplificare la fitta rete di relazioni formali, tecniche, iconografiche e tipologiche intercorse tra la plastica in terracotta invetriata dei Della Robbia e dei Buglioni con le altre “arti sorelle” (scultura lapidea, lignea o in terracotta e stucco dipinto, pittura, decorazione architettonica, maiolica, oreficeria, arti minori) intende evidenziare l’importanza e il ruolo assunto nell’attività robbiana dalla pittura ceramica. Si tratta di una tecnica e di una produzione meno nota, assai trascurato dalla critica, ma ben attestata dalle fonti e da lavori bidimensionali figurativi (medaglioni, lunette, sfondi) e decorativi (fregi, pavimenti, rivestimenti parietali con motivi vegetali, geometrici e araldici), apprezzata da Leonardo per la sua possibilità di rendere “eterna” e luminosa la pittura, che può contribuire a spiegare la misteriosa genesi e “invenzione” dell’arte di Luca della Robbia in rapporto all’interesse per il mosaico rinato, con notevoli difficoltà operative, nel cantiere della cattedrale fiorentina diretto da Brunelleschi, poi accolto e rilanciato dalla committenza medicea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.