La sempre maggiore diffusione dello strumento arbitrale pone all’ordine del giorno la necessità di risolvere questioni che coinvolgono nel giudizio privato diversi soggetti della procedura quali in particolare il consulente tecnico. Invero, la consulenza tecnica applicata ad un giudizio diverso da quello statale, mostra delle difficoltà di adattamento dovute alle peculiarità proprie del giudizio privato. Il presente scritto,che trae origine dalla sentenza del Tribunale di Massa, sezione distaccata di Carrara, tralasciando ogni altra problematica questione, rivolge l’attenzione a chi - arbitri o compromittenti - instauri con il consulente il rapporto contrattuale relativo all’espletamento della perizia necessaria alla risoluzione della controversia e, conseguentemente, chi sia direttamente obbligato a corrispondergli il compenso.
Considerazioni in ordine al soggetto tenuto a corrispondere il compenso al consulente tecnico nel processo arbitrale
TIZI, FRANCESCA
2014
Abstract
La sempre maggiore diffusione dello strumento arbitrale pone all’ordine del giorno la necessità di risolvere questioni che coinvolgono nel giudizio privato diversi soggetti della procedura quali in particolare il consulente tecnico. Invero, la consulenza tecnica applicata ad un giudizio diverso da quello statale, mostra delle difficoltà di adattamento dovute alle peculiarità proprie del giudizio privato. Il presente scritto,che trae origine dalla sentenza del Tribunale di Massa, sezione distaccata di Carrara, tralasciando ogni altra problematica questione, rivolge l’attenzione a chi - arbitri o compromittenti - instauri con il consulente il rapporto contrattuale relativo all’espletamento della perizia necessaria alla risoluzione della controversia e, conseguentemente, chi sia direttamente obbligato a corrispondergli il compenso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.