Rousseau è il “diversamente” moderno, nella misura in cui pensa la politica ancora come luogo di accesso pieno all’umanità dentro una cornice storico-culturale predisposta all’individualismo e ad una politica come artificio, se non geometria. Ne conseguono i tentativi dell’accordo consapevole intorno al bene della e per la comunità, affidato alla ragione (il contratto), ma anche l’appello a quel bene che è l’esemplarità della propria trasparente unicità (la solitudine) come elemento residuale di una comunità che non c’è e di una modernità in cui esistono solo “paesi” e non più “patrie”.

Comunità e solitudine. Rousseau e gli estremi di un'ambivalenza moderna

ALICI, LUCA
2012

Abstract

Rousseau è il “diversamente” moderno, nella misura in cui pensa la politica ancora come luogo di accesso pieno all’umanità dentro una cornice storico-culturale predisposta all’individualismo e ad una politica come artificio, se non geometria. Ne conseguono i tentativi dell’accordo consapevole intorno al bene della e per la comunità, affidato alla ragione (il contratto), ma anche l’appello a quel bene che è l’esemplarità della propria trasparente unicità (la solitudine) come elemento residuale di una comunità che non c’è e di una modernità in cui esistono solo “paesi” e non più “patrie”.
2012
9788846734983
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1336125
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